VENTOTENE – L’amministrazione comunale di Ventotene aveva legittimata fretta: superare, dopo sei anni di convivenza impossibile, il matrimonio istituzionale ed imprenditoriale con la “Futuro Rifiuti zero”. E così che lo zelante dirigente del settore tecnico del comune isolano, l’architetto Mauro Canciani, ha firmato lunedì la determina 54 con cui di fatto il comune ha deciso di archiviare la gestione operativa della Frz. Il dirigente di Latina ha approvato l’offerta economica presentata, su richiesta dello stesso comune di Ventotene, sulla piattaforma telematica Mepa” e l’incarico per soli sei mesi (dunque per l’attesa e complicata stagione turistica 2025) è stato attribuito alla ditta “Superco srl” di Casino – (ha appena ottenuto gli incarichi per lo svolgimento del ciclo dei rifiuti nei comuni di Frosinone e Terracina) che la sua sede legale in piazza Labriola, non molto lontano dagli uffici giudiziari della Procura e del Tribunale della città martire.
La “Superco srl” dovrà accontentarsi (non si sa con quali servizi e utilizzo di manodopera) di 140mila euro circa e, più precisamente, di 139.850mila euro. Naturalmente la determina di incarico dell’architetto Cangiani è finita sotto la lente di ingrandimento degli attivissimi legali della Frz anche per una precisa motivazione: non sarebbe ancora operativa la decisione dell’assemblea dei soci della Frz (e dunque del solo comune di Ventotene) di ratificare l’unilaterale decisione del comune di Ventotene di uscirsene. Ma la Giunta Caputo ha deciso di non fermarsi e di andare spedita sulla sua strada nel momento in cui la stessa Procura, dopo aver sequestrato parte dell’ex campo di calcio dell’isola adibito a discarica di rifiuti a cielo aperto, sta cercando di individuare le eventuali responsabilità del comune o della stessa Frz su un autentico scempio ambientale.
Se il comune di Ventotene legittimamente pensa ad accogliere i turisti e di ospitarli su un’isola più pulita contrariamente a quanto avvenuto sinora, la decisione dell’Amministrazione Caputo di uscire dalla Futuro Rifiuti Zero “rappresenta un altro duro colpo al progetto di gestione pubblica e comprensoriale dei rifiuti nel Sud Pontino”. A dirlo in un documento congiunto sono il partito Democratico di Formia e, appunto, Ventotene, secondo i quali “questa scelta arriva dopo mesi di tensioni e contenziosi, con il rischio di aprire nuovi fronti giudiziari nelle prossime settimane. A nostro avviso, si tratta di una decisione sbagliata, che avrà ripercussioni negative anche sui cittadini ventotenesi – hanno dichiarato i segretari Stefano Scipione e Andrea Bonsignori – Invece di interrompere il rapporto con Frz, l’Amministrazione di Ventotene avrebbe dovuto affrontare con responsabilità le criticità emerse, collaborando con la direzione della società per migliorare il servizio. Scaricare ogni colpa sulla società o sui lavoratori che ogni giorno garantiscono la raccolta è un grave errore.
L’impressione è che si sia cercato un pretesto per giustificare una rottura che si sarebbe potuta evitare. La gestione pubblica dei rifiuti ha rappresentato in questi anni un argine concreto contro le infiltrazioni mafiose in un settore ad alto rischio, in un territorio fragile come il nostro. Ha inoltre permesso di contenere i costi del servizio: basti pensare che a Formia la Tari è tra le più basse del comprensorio. La Frz, nata come la prima grande esperienza pubblica di gestione dei rifiuti della provincia di Latina, si sarebbe dovuta evolvere, diventando un modello virtuoso e attrattivo, capace di coinvolgere altri comuni, generare risparmi economici e immaginare la chiusura del ciclo dei rifiuti sul territorio. Oggi, però, questa prospettiva si allontana. La Frz – hanno aggiunto Scipione e Bonsignori – torna ad essere confinata esclusivamente nei limiti della città di Formia. La fuoriuscita di Ventotene, unita alla mancata adesione di Minturno e Spigno Saturnia, certifica il totale disinteresse dell’Amministrazione di Formia nel rafforzare e sviluppare la società.
Minturno aveva manifestato concretamente la volontà di entrare nella FRZ, ma non ha ricevuto alcuna risposta chiara: né sui costi, né sulle modalità di ingresso. Allo stesso modo, non risulta che si sia fatto molto a livello politico per trattenere Ventotene, evitando l’interruzione di un’esperienza che, pur con le sue difficoltà, poteva essere recuperata e rilanciata. Anzi, l’amministrazione Taddeo (che starebbe cercando il nuovo socio di minoranza nel comune di Santi Cosma e Damiano guidato dallo zio Franco) è sembrata quasi compiacersi della sua uscita. Così, “Frz” diventa ogni giorno più piccola e isolata, senza una visione di crescita e senza un progetto di sviluppo comprensoriale. Il Comune di Formia ha perso un’occasione storica per guidare la costruzione di un sistema pubblico e condiviso, che avrebbe potuto portare benefici a tutto il territorio. Una società pubblica come la “Frz” può crescere solo se sostenuta da una politica che ci crede, che investe, che si assume la responsabilità di governare i processi con visione e coraggio. Le amministrazioni di Formia e Ventotene, purtroppo, hanno dimostrato l’esatto contrario. Se non ci saranno ripensamenti, questa sarà un’altra occasione persa” – hanno concluso Scipione e Bonsignori.