LATINA – A volte basta un sì. Una parola semplice, quasi pronunciata distrattamente mentre si rinnova la carta d’identità, e che invece può cambiare tutto. Quel sì può essere il filo sottile che lega chi sta lottando per vivere a una nuova possibilità, a un domani che sembrava impossibile.
In provincia di Latina, quel sì risuona forte e concreto. Nel 2024, sono stati 5.341 i cittadini che hanno dato il consenso alla donazione degli organi, su 13.384 nuove carte d’identità emesse. L’indice del dono si è attestato al 59,41%. Non un risultato da poco, considerando che Latina ha fatto meglio di grandi città come Torino, Roma o Napoli, ma c’è ancora spazio per migliorare. Perché dietro a ogni numero c’è una storia, una famiglia che spera, una vita che può essere salvata.
Guardando ai dati complessivi, da quando è possibile registrare la propria volontà, la provincia di Latina conta 115.818 consensi su oltre 184mila dichiarazioni, una percentuale positiva del 62,7%. Eppure, resta una realtà a due facce: le opposizioni sono ancora il 37,3%, seconda percentuale più alta del Lazio dopo Frosinone, dove i “no” raggiungono addirittura il 41,4%.
La geografia della generosità nella nostra provincia racconta storie diverse. Ci sono comuni come Santi Cosma e Damiano, dove l’86,3% dei cittadini ha detto sì, o come Formia, con l’85,6%, e ancora San Felice Circeo con l’84,9%, Spigno Saturnia con l’81% e Gaeta con l’80,8%. Luoghi dove la cultura della donazione sembra essere entrata davvero nel cuore delle persone. Ma ci sono anche territori dove prevale il rifiuto: a Campodimele il 65,4% dei cittadini ha scelto di non donare, a Bassiano il 52,6%, a Terracina il 50,5% e a Sezze il 50,2%. E Latina città? Qui, dal 2013 a oggi, sono stati registrati 30.311 consensi, pari al 63,2%, mentre i no sono stati 17.636, il 36,8%.
Se allarghiamo lo sguardo all’Italia intera, la fotografia è chiara: sono 22,3 milioni i cittadini che hanno espresso la propria volontà al momento del rinnovo della carta d’identità elettronica. Di questi, 15,5 milioni hanno detto sì alla donazione, mentre 6,8 milioni si sono detti contrari. Solo nei primi tre mesi del 2025, su 950mila nuove dichiarazioni, il 60,3% ha scelto di donare post-mortem, pari a 570mila persone, mentre il 39,7%, circa 380mila cittadini, ha espresso un rifiuto. Un dato che segna anche un lieve peggioramento: i “no” sono aumentati del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Gli adulti tra i 40 e i 50 anni si confermano i più favorevoli, mentre restano più diffidenti gli over 60 e, in parte, anche i giovani tra i 18 e i 30 anni.
Nel frattempo, la realtà dei trapianti parla di vite salvate e di speranze ritrovate. Nei primi mesi del 2025, in Italia sono stati effettuati oltre 1.100 trapianti, grazie a più di 450 donazioni di organi. Numeri che raccontano una rete di solidarietà impressionante, ma che non devono farci dimenticare che oltre 8.200 persone sono ancora in lista d’attesa, in attesa del loro miracolo quotidiano. Nel Lazio, il 2023 aveva già visto un incremento importante: 446 trapianti, con un aumento del 14% rispetto all’anno precedente, e ben 1.323 offerte di organi gestite dal Centro Regionale Trapianti grazie anche al programma europeo Foedus. Proprio a Latina, il 2025 si è aperto con una storia che merita di essere raccontata: un uomo di 77 anni, morto per emorragia cerebrale, ha donato il fegato, i reni e le cornee, salvando vite lontane, a Bari e al Policlinico Tor Vergata. Da una tragedia, sono fiorite nuove speranze.
Donare è un atto d’amore che va oltre la vita stessa. Lo ha ricordato anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante la Giornata Nazionale della Donazione: scegliere di donare significa dare una seconda possibilità a chi ogni giorno combatte per sopravvivere. È una scelta che non costa nulla, ma che vale tutto. Una scelta che può trasformare un addio in un nuovo inizio, un dolore in una nuova gioia.
Quando sarà il nostro momento di scegliere, ricordiamoci questo: dire sì può sembrare un gesto piccolo, ma per qualcuno, là fuori, può essere il dono più grande di tutti.