Arrestato a Zagarolo Niko Fugante, sparito da un mese: l’ombra di Aprilia dietro la fuga e le armi trovate in casa

APRILIA – L’arresto di Niko Fugante, avvenuto a Zagarolo in località Valle Martella, sembra essere solo la punta di un’indagine molto più ampia che i Carabinieri del Reparto Territoriale di Aprilia e della Compagnia del capoluogo pontino stanno portando avanti da mesi, dopo una serie di episodi criminali che hanno fatto precipitare la città in un clima di forte tensione.

Fugante, 32 anni, sottoposto alla Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno ad Aprilia, era sparito da qualche settimana proprio dopo alcuni dei fatti di cronaca più gravi verificatisi in città. Tra questi, l’agguato avvenuto a pochi metri dalla sua abitazione, in cui due carabinieri liberi dal servizio rimasero feriti. Un agguato anomalo, che ha da subito fatto ipotizzare agli investigatori uno scambio di persona: difficile immaginare che un commando, giunto con almeno due veicoli, avesse deliberatamente preso di mira due militari, di cui uno appena arrivato ad Aprilia e l’altro in servizio nella provincia romana.

Chi cercava realmente quel commando quella notte? È una delle domande a cui gli inquirenti stanno tentando di dare risposta. Un interrogativo che diventa ancora più urgente se si considera la successiva sparizione di Fugante, soggetto noto in città, con numerosi precedenti per rapina, ricettazione e detenzione di armi.

La sua fuga si è conclusa in una villetta isolata a Zagarolo, dove i Carabinieri lo hanno trovato in possesso di una pistola, parti di arma e materiale per il confezionamento di munizioni di diversi calibri. L’arma rinvenuta è ora al centro di approfonditi accertamenti balistici: si cerca di capire se sia stata utilizzata di recente e se possa essere collegata ai recenti episodi di violenza ad Aprilia.

Fugante, già noto anche per alcuni arresti compiuti in passato insieme al padre per rapine ai Castelli Romani, sembrava aver consolidato nel tempo una certa posizione negli ambienti criminali locali. Non a caso, anni fa venne sorpreso al volante di un’auto rubata, camuffata con le targhe della vettura intestata alla nonna, segno di una spiccata dimestichezza con certi ambienti.

Resta ora da capire cosa lo abbia spinto a fuggire, proprio in un momento di massima tensione per la città di Aprilia.
Il sospetto degli investigatori è che Fugante temesse per la propria incolumità o che fosse coinvolto in dinamiche criminali ancora più complesse, forse legate proprio ai recenti episodi di violenza.

Le indagini proseguono serrate. L’arresto di Fugante, e soprattutto il rinvenimento delle armi, potrebbe essere solo il primo tassello di una rete molto più vasta che, da tempo, agita le strade di Aprilia.