Latina / Acqualatina, Il mutuo Depfa bank di 114 milioni passa alla Bpm

LATINA – Acqualatina, dopo 18 anni, ha rinegoziato il mutuo di ben 114 milioni di euro che all’epoca per realizzare una serie di significativi interventi legati al servizio idrico e della depurazione accese con gli irlandesi della Depfka Bank. Ora a quel contratto è subentrata una delle banche popolari italiane più note, la Banca popolare di Milano ma con importanti novità. Nel 2007 per ottenere quelle risorse vennero chieste delle garanzie a dieci Comuni facenti parte dell’Ato 4 che impegnarono le loro azioni di Acqualatina a favore della banca finanziatrice. In pratica, quelle azioni – seppur formalmente di proprietà dei Comuni – erano rimaste sotto pegno per oltre 15 anni. ”Oggi possiamo dire che questa pagina si è chiusa – ha annunciato il presidente della Provincia di Latina e della conferenza dei sindaci dell’Egato 4 , Gerardo Stefanelli – Alla Bpm abbiamo chiesto di rinunciare al pegno. Questo significa che le azioni torneranno effettivamente a essere disponibili per i Comuni e saranno depositate di nuovo in Acqualatina. Un passaggio tecnico, certo, ma fondamentale dal punto di vista della governante”.

Intanto uno dei due comuni della provincia di Roma facente parte della quota societaria di maggioranza di Acqualatina, quello di Anzio, è entrato, dopo una lunga attesa nell’ufficio di Presidenza dell’Egato 4. Per Stefanelli si tratta di un “tassello che completa l’assetto istituzionale dell’ente dopo l’uscita di Aprilia. Il Comune di Anzio è stato eletto e questo ci permette di ristabilire una piena rappresentanza territoriale. È un passaggio che rafforza l’assetto collegiale e che dimostra anche la rilevanza dell’ente fuori dai confini Provinciali”. Sul fatto che il comune di Anzio cominci a frequentare la stanza dei bottoni dell’ente gestore con una morosità importante non spaventa, più di tanto, Stefanelli: “È un tema reale. Sicuramente esiste la necessità di lavorare insieme per riportare il Comune in una situazione di normalità amministrativa. Lo faremo con spirito costruttivo e senza strappi, ma con la consapevolezza – ha osservato – che l’equilibrio dell’intero Ato 4 passa anche dalla responsabilità di ciascun componente. In questi anni l’Egato 4 ha dimostrato di saper lavorare per tenere insieme i territori, anche nei momenti di maggiore complessità, e continueremo su questa strada”.

Il tema è di stringente d’attualità: l’approvazione del nuovo Statuto di Acqualatina. Per il presidente della Provincia e della conferenza dei sindaci “il tema non è mai stato chiuso: personalmente, ho continuato a rinnovare e sollecitare l’importanza che il rinnovo dello Statuto potrebbe avere sulla salute del territorio e dell’Ente, anche perché detta le regole fondamentali al suo funzionamento. Il punto è semplice: senza uno statuto approvato, non possiamo completare la struttura dell’Ato. Attualmente abbiamo un solo dipendente all’interno dell’Ente e abbiamo già definito un fabbisogno per almeno quattro nuove figure – due amministrative e due tecniche – che ci servono per affrontare il lavoro quotidiano e accompagnare la trasformazione del servizio idrico in questa fase decisiva. Ma finché lo statuto resta bloccato, tutte queste cose restano sospese”.

Stefanelli spera che questa situazione potrebbe essere sbloccata. In passato ci sono state resistenze da parte di alcuni Comuni, in particolare legate al fatto che la presidenza di Egato coincida – per norma regionale – con quella della Provincia. “Ma si tratta appunto di una disposizione di legge: non è qualcosa che possiamo modificare con lo statuto. Oggi, anche grazie al nuovo ingresso di Anzio, le dinamiche interne sono sicuramente cambiate e una nuova votazione sull’approvazione potrebbe avere esiti diversi – ha concluso Stefanelli – Questo tema non deve essere chiuso, anzi deve continuare ad essere all’ordine del giorno: lo dobbiamo all’efficienza dell’Ente”.