ITRI – Il tempo messo a disposizione degli inadempienti, poco più di un mese, sarebbe stato davvero esiguo per regolarizzare le rispettive posizioni. Lo ha sentenziato il Tar del Lazio che, recependo un ricorso del professore universitario Manlio Formica, ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza numero 6 del marzo scorso del commissario Prefettizio del comune di Itri Antonietta Lonigro. Il provvedimento, che aveva provocato una mezza rivolta nel centro aurunco, aveva imposto a circa 200 tra B&b, case vacanze e abitazioni private di allacciarsi alla rete idrica pubblica con il chiaro intento, per ovvie motivazioni igienico sanitarie, di superare l’attuale fase legata all’utilizzo dei pozzi artesiani. Possono tirare dunque un sospiro di sollievo diverse strutture ricettive che, a causa dell’ordinanza numero 6, non hanno potuto raccogliere le prenotazioni in vista delle imminenti festività Pasquali e dei successivi Ponti primaverili. A chiedere di superare l’ordinanza del commissario Prefettizio Lonigro era stato un agguerrito comitato civico che, presieduto da Letizia Melis, aveva lamentato con il ricorso al Tar l’esiguità del tempo messo a disposizione da parte di tantissimi operatori turistici per effettuare gli allacci alla condotta idrica così come suggerito dai Carabinieri del Nas in alcune segnalazioni inviate al comune di Itri. Se da più parti era stata avanzata la richiesta alla dottoressa Lonigro di emettere una proroga della sua ordinanza, lo stesso Tar nelle sue motivazioni ha chiesto che del problema si faccia carico il prossimo governo cittadino che uscirà dalle elezioni amministrative del 25 e 26 maggio prossimi,