Gaeta / Concessioni demaniali, defezioni nella maggioranza in consiglio comunale

GAETA – Continua a serpeggiare il malessere nell’amministrazione comunale di Gaeta sulla decisione di rilasciare le ventennali concessioni demaniali attraverso i contestati strumenti dei progetti di finanza. Il consiglio comunale giovedì sera ha approvato la quattordicesima proposta avanzata contro lo stabilimento “Cab” – la cui cui proposta è stata ‘sospesa’ perché presentata in ritardo e, pertanto, è oggetto di un ricorso pendente al Tar – e in sede di votazione si sono registrati gli ennesimi distinguo interni.

All’annunciata assenza del capogruppo di Fratelli d’Itali Marco Di Vasta si sono aggiunti gli abbandoni dei consiglieri di maggioranza Pina Rosato, Massimo Magliozzi, Pompeo Costabile e Paola Guglieetta. E all’astensione, confermata, del presidentee del consiglio comunale Davide Speringo si è aggiunto l’abbandono dell’unico consigliere comunale di opposizione, Franco De Angelis che coraggiosamente ha tentato di biasimire questo “atteggiamento irresponsabile ed arrogante” della Giunta del sindaco Cristian Leccese. In attesa di conoscere la presa di posizione del Cab dopo l’approvazione di un progetto di finanza presentato ai suoi danni, il sindaco Leccese l’altra mattina, a margine di un incontro in comune con una delegazione dell’associazione “Mare Libero Aps” avrebbe dichiarato come “le spiagge non sono un bene pubblico”. All’incontro c’era, tra gli altri, il dirigente del Dipartimento Patrimonio, l’ingegner Pietro D’Orazio, in merito alla gestione del demanio marittimo di competenza comunale.

Mare Libero ha rappresentato, in particolare, le criticità contenute nella lettera del 1 aprile scorso che, a firma del Sindaco e dello stesso Dirigente, avente ad oggetto i procedimenti di rinnovo o di rilascio di nuove concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo, ma soprattutto contenente l’estensione delle concessioni demaniali al 30 settembre 2027. “Questa proroga, così come le precedenti, è infatti da considerarsi illegittima come già statuito dal Tar Latina, con sentenza 728/2024, proprio in relazione ad un precedente analogo provvedimento del Comune di Gaeta, in esito del ricorso avviato dall’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (Agcm) su segnalazione di Mare Libero – ha osservato l’associazione – Nella stessa lettera, inoltre, si dà atto dell’avvio di procedure per il rilascio di nuove concessioni sia con la procedura cosiddetta di Project Financing (Partenariato Pubblico-Privato) che con la pubblicazione di istanze provenienti direttamente dagli interessati. La prima procedura, nei termini impostati dal Comune di Gaeta, è stata definita dall’AGCM un “tentativo (maldestro) di aggirare la normativa in materia, determinando una sostanziale proroga generalizzata, per un periodo, tra l’altro, ingiustificatamente lungo”.

L’Agcm, su questa base, il 27 febbraio 2025, ha presentato di nuovo ricorso al Tar Latina contro le delibere del Comune di Gaeta per l’assegnazione, il 24 agosto 2024, delle prime cinque (su un totale di tredici) concessioni di tipo Project Financing. La stessa Authorit, nel ricorso, specifica che tutte le procedure di assegnazione delle concessioni, e quindi anche la procedura su “istanza semplice” (così definita nelle linee guida emanate dal Comune di Gaeta il 10 gennaio 2025), non possono esaurirsi con una semplice pubblicazione all’Albo comunale ma devono svolgersi con bandi di gara, unico procedimento che possa assicurare imparzialità, massima partecipazione, non discriminazione e parità di trattamento.

“Tutto ciò è stato rappresentato al Dirigente e al Sindaco, – si legge in una lettera di “Mare Libero Aps “ – ma quest’ultimo si è detto convinto della regolarità del suo operato, affermando inoltre che è dovere dell’Amministrazione comunale disporre del demanio marittimo non come bene pubblico, quindi a disposizione della collettività intera per l’esercizio dei diritti garantiti dalla Costituzione, ma come risorsa da destinare allo sfruttamento economico da parte di imprenditori privati per lo sviluppo del turismo”.

“Resta da chiedere al Sindaco Leccese: chi trae il vero vantaggio economico da questo sfruttamento indiscriminato del demanio pubblico? La risposta gliela diamo noi: principalmente poche famiglie, che pagano canoni irrisori allo Stato, praticano prezzi folli, si arricchiscono a dismisura con il demanio e spesso non tutelano né regolarizzano i lavoratori. Un recente report dell’Ispettorato del Lavoro della Provincia di Latina ha infatti rilevato come la stragrande maggioranza degli stabilimenti balneari non sono in regola da questo punto di vista”.

L’assessore all’Urbanistica Luigi Coscione, tirando in ballo il Piano di Utilizzazione degli Arenili, avrebbe dichiarato con orgoglio come il Comune di Gaeta abbia il 50% di spiagge libere – almeno sulla carta. “Purtroppo l’evidenza dei fatti è un’altra, come riportato dal reportage del prestigioso quotidiano britannico “The Guardian” che l’estate scorsa, in collaborazione proprio con ‘Mare Libero’, ha messo in luce l’assurda situazione delle spiagge italiane, prendendo come modello negativo proprio il litorale di Gaeta. Il Comune di Gaeta ha infatti dato la quasi totalità delle spiagge libere in convenzione a dei noleggiatori – tra i quali annoveriamo il Presidente del Consiglio Comunale, in pieno conflitto di interessi – i quali però puntualmente preposizionano gli ombrelloni dal mattino e addirittura vendono abbonamenti sulla spiaggia libera, divenendo di fatto stabilimenti illegali a tutti gli effetti. Tutto ciò rende, nella pratica, falsa la percentuale di spiagge libere dichiarate dal Comune di Gaeta nell’Albo delle Concessioni Demaniali della Regione Lazio”.

Dal canto suo “Mare Libero” ha ribadito al Sindaco e al Tecnico preposto D’Orazio il suo impegno “a continuare a monitorare e segnalare le illegittimità riscontrate a tutti gli Enti preposti al controllo, come già fatto in passato, per le quali gli amministratori si assumono ogni eventuale responsabilità e tutti i correlati rischi”.