ITRI – Le segnalazioni di molti cittadini sono state suffragate dai controlli dei Carabinieri del Nucleo anti sofisticazione di Latina: nel Comune di Itri, soprattutto nelle zone periferiche e, in particolare nel territorio confinante con il Comune di Sperlonga, ci sono molte strutture ricettive – B&B e agriturismo – ma anche abitazioni civili non dotate di “acqua potabile”.
L’arrivo dell’informativa dei Nas ha motivato il commissario prefettizio del Comune di Itri, la dottoressa Antonietta Lonigro, ad emettere un’ordinanza shock: le attività sprovviste del collegamento alimentato dai discussi pozzi artesiani hanno ora trenta giorni di tempo per regolarizzare le rispettiva posizione, pena la chiusura immediata. Il Comune di Itri ha motivato il suo provvedimento “per assicurare e garantire la tutela di ben precisi interessi pubblichi, rappresentati dalla salvaguardia della stessa salute e a prevenire rischi di natura igienico sanitaria”. Il commissario prefettizio ha proposto alle attività ricettive non in regola di dotarsi di apposite cisterne per il deposito di acqua potabile certificata ai sensi della normativa o, in alternativa, di approvvigionarsi del prezioso liquido attraverso un qualsiasi servizio idrico in possesso dei mezzi idonei e delle necessarie autorizzazioni.
Molte attività ricettive stanno pensando di impugnare al Tar l’ordinanza commissariale mentre diverse forze politiche hanno chiesto di differire alla fine dell’anno l’entrata in vigore dell’ordinanza numero 6/2025 della dottoressa Lonigro. A mobilitarsi per primo era stato il neo portavoce cittadino di Fratelli d’Italia Simone Di Mascolo. Ora è il turno di Francesco Cece di “Noi Moderati” che, definendosi “molto preoccupato”, ha chiesto la revoca o la rimodulazione dell’ordinanza commissariale: “Il provvedimento, oltre a rappresentare un grave aggravio economico per diverse strutture ricettive presenti sul territorio, appare totalmente inefficace nel garantire la qualità dell’acqua erogata. La costruzione delle cisterne non assicura in alcun modo la potabilità dell’acqua che esce dai rubinetti. Inoltre, l’ordinanza numero 6/2025 del commissario Prefettizio – osserva Cece – travisa completamente il contenuto del Decreto Legislativo numero 18 del 23 febbraio 2023 che disciplina la gestione delle risorse idriche senza imporre misure così rigide e penalizzanti per un settore fondamentale per l’economia locale. È inaccettabile, inoltre, che un provvedimento di tale impatto sia stato adottato senza neanche consentire la partecipazione delle strutture presenti sul territorio, escludendo di fatto gli operatori direttamente interessati da un confronto necessario per individuare soluzioni più adeguate”.
Per Noi Moderati, negli ultimi anni il settore turistico-ricettivo di Itri si è sviluppato notevolmente “raggiungendo livelli di eccellenza paragonabili a quelli di Gaeta e Sperlonga. Noi rimaniamo al fianco del tessuto produttivo locale, impegnandosi a tutelare le attività economiche e a promuovere soluzioni equilibrate che garantiscano la crescita del territorio senza imporre oneri insostenibili”.
Se Fdi aveva chiesto di posticipare il prossimo autunno l’entrata in vigore dell’ordinanza numero 6/2025, Noi Moderati, oltre alla revoca o alla deroga del provvedimento, ha suggerito eventualmente di “valutare alternative più efficaci e meno impattanti, come l’installazione di filtri di potabilizzazione e l’effettuazione di analisi periodiche delle acque. Queste soluzioni garantirebbero una tutela concreta della salute pubblica senza danneggiare inutilmente il tessuto economico cittadino.