FORMIA – Che il compianto Senatore e sindaco di Formia Michele Forte resti un gigante della politica cittadina di tutti i tempi la conferma è arrivata da un anonimo cartello di cui centinaia di cittadini hanno preso visione lunedì mattina recandosi presso la ripartizione anagrafica del Comune, da qualche settimana “esiliata” presso la scomoda ex Caserma dei Carabinieri in via Lavanga: alcuni servizi non sono erogabili per mancanza di personale.
Lo scomparso primo cittadino centrista, che l’attuale amministrazione di centrodestra intende finalmente commemorare nel 2026 in occasione del decennale della sua prematura morte, avrà chissà quante volte litigato con i dirigenti comunali dell’ente ma dall’alto della sua intelligenza politica ha sempre operato un’opzione: se la politica decide di promuovere un senso di perenne litigiosità contro i dirigenti ne pagherà dazio all’interno delle urne. Tant’è che il Senatore di Maranola aveva coniato un ottimistico slogan: il candidato più votato sarebbe dovuto essere l’assessore al personale più attento alle sensibilità e alle rivendicazioni provenienti dal cuore dell’azienda-comune.
Ora l’assessore ad interim nella Giunta formiana è lo stesso sindaco Gianluca Taddeo e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: la fuga dal Comune continua senza sosta, i sindacati di categoria mettono in mora il Comune per il mancato riconoscimento di precisi istituti contrattuali, ex dirigenti pignorano la tesoreria dell’ente per decreti ingiuntivi diventati esecutivi, dirigenti scomodi (come l’ex comandante della Polizia Locale Rosanna Picano) vengono esiliati agli Affari generali (e dunque a sovrintendere la gestione degli uffici anagrafici) o il caso dell’ex dirigente del settore Servizi sociali – Tiziana Livornese – denunciata per diffamazione per aver osato contestare la fedelissima ed attuale segretaria generale la ciociara Marina Saccoccia.
Il Senatore Michele Forte aveva capito più e prima di tutti che i risultati amministrativi – e ne ha acquisito a flotte durante i suoi mandati sindacali – sarebbero arrivati de plano con un apparato burocratico amministrativo sereno e tranquillo. In questa fase storica il Comune di Formia è tutto tranne che questo. E lunedì mattina se ne sono resi conto, loro malgrado, alcune centinaia di cittadini-elettori. Pensavano di essere vittime di un reato come l’interruzione di pubblico servizio: l’impossibilità di chiedere alcuni certificati come quelli di residenza, stato di famiglia, convivenza di fatti, certificati Aire, certificati storici e cambi di residenza.
La ripartizione anagrafica ha potuto lasciare soltanto i certificati di nascita e di morte ed accogliere le richieste per il rilascio delle nuove carte d’identità elettroniche. Perché questa disparità di trattamento? L’ha dovuto spiegare proprio l’odiata dirigente del settore Affari generali del Comune di Formia Rosanna Picano: “Non mi è stato garantito il personale necessario e sufficiente per garantire al pubblico tutti i servizi previsti dallo stesse ente”. Se quella delibera di Giunta di assegnazione del personale per il 2025 è stata impugnata al Tar dalla stessa dirigente Picano unitamente al decreto sindacale con cui è stata rinnovata la sua esclusione in seno al comando di Polizia Locale – al suo posto è stata nominata in qualità di… dirigente Giuseppina Sciarra – questa palese conflittualità inedita durante i mandati del senatore Forte è arrivata sulla piattaforma WhatsApp.
Alla dirigente Picano è stato chiesto di assumersi la responsabilità di quanto deciso “in maniera unilaterale” e cioè di timbrare e di vidimare con le sue iniziali, “R.P.”, il cartello che ha mandato su tutte le furie centinaia di cittadini. I social, poi hanno fatto il resto. “Senza parole!” – è stato l’iniziale commento della consigliera comunale di “Guardare Oltre” Imma Arnone. E’ stato un gioco da ragazzi evidenziare come “per la prima volta nella storia della città di Formia i Servizi Demografici sono chiusi per assenza di personale”. Un ex assessore al personale delle Giunte di centrosinistra come Enrico D’Angelis ha invitato le minoranze “ad accendere fari molto potenti sulla questione del personale. Non esistono disposizioni relative a ricollocazioni, spostamenti, scambi di personale fra settori… ma fermo restando che, come in tutti i luoghi di lavoro, ci sarà chi fa il proprio dovere e chi, per i motivi più strampalati, lo fa di meno, suggerirei di andare a dare uno sguardo”.
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