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Latina / Archiviata l’indagine sui bilanci della Asl: Giorgio Casati e altri manager fuori dall’inchiesta

LATINA – La montagna ha partorito un topolino. Dopo mesi di indagini e titoli di giornale, cala il sipario sull’inchiesta che aveva scosso i vertici della sanità laziale. Giorgio Casati, ex direttore generale della Asl di Latina, e altri otto manager tirano un sospiro di sollievo. La Procura di Roma, guidata dal pm Carlo Villani, ha chiesto l’archiviazione per tutti. Niente processo, nessun reato.

Eppure, solo poco più di un anno fa, la notizia aveva fatto tremare palazzi e corridoi, con la Guardia di Finanza che nel dicembre 2023 consegnava avvisi di garanzia a pioggia. Sotto la lente della magistratura, un’accusa pesante: falso in bilancio.

L’indagine prendeva le mosse da una segnalazione della Corte dei conti, intenta a mettere sotto esame i bilanci delle Asl per verificare la regolarità delle operazioni contabili in vista della tanto attesa uscita dal commissariamento della sanità laziale, durato dal 2008 al 2020. Nel mirino, una serie di operazioni contabili sospette che avrebbero «alleggerito» la situazione finanziaria delle aziende sanitarie, facendo sparire debiti per circa 900 milioni di euro. Una cifra che fa tremare i polsi.

La versione degli indagati, però, è sempre stata chiara e lineare: tutto si è svolto nel rispetto delle regole, seguendo le linee guida della Regione Lazio. Un tecnicismo contabile, spiegavano, nulla di più. E ora la Procura sembra dar loro ragione. Dopo mesi di verifiche, non sono stati trovati margini per portare avanti l’accusa di falso.

L’archiviazione dell’inchiesta segna quindi la fine di una vicenda che ha lasciato strascichi e qualche ombra, ma senza colpevoli. Casati, che aveva lasciato la guida della Asl di Latina nel 2021, si ritrova ora definitivamente fuori da una storia che ha rischiato di macchiare la sua carriera.

Resta, però, un interrogativo sospeso nell’aria. Possibile che una cifra così imponente – 900 milioni di euro – possa dissolversi in un ginepraio di regolarizzazioni contabili senza che nessuno abbia davvero sbagliato? Forse, questa storia ci insegna che il confine tra lecito e illecito, soprattutto nella giungla delle amministrazioni pubbliche, è spesso sottile. E che, quando ci si muove tra bilanci, note di credito e debiti che scompaiono, non sempre tutto è nero o bianco.

Per oggi, la giustizia ha detto la sua. Archiviato tutto. Sipario. Ma le domande restano.