Formia / Omicidio di Mondragone, si cerca la pistola

FORMIA – Non si trova la pistola con cui sarebbero stati esplosi almeno due colpi, che lunedì mattina in un’area di servizio sulla via Domiziana a Mondragone hanno freddato Luigi Magrino, il commerciante di auto di 41anni di Formia. E’ quanto emerge dalle indagini dei Carabinieri del Reparto Territoriale che, coordinati dal sostituto procuratore Stefania Pontillo, hanno sottoposto a sommarie dichiarazioni il presunto autore del delitto, l’imprenditore impegnato nel settore dell’arredamento, Giancarlo Pagliaro, di 56 anni. L’uomo, difeso dagli avvocati Alfonso Quarto e Antonio Miraglia, è atteso, tuttavia, mercoledì davanti il Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Rosaria Dello Stritto per l’interrogatorio di garanzia. L’indagato ha risposto alle iniziali domande del sostituto procuratore Stefania Pontillo fornendo una versione che non convince affatto gli inquirenti. E cioè che l’arma che ha ucciso era della vittima e Pagliaro, sentendosi minacciato, avrebbe cercato di difendersi facendo partire accidentalmente un colpo durante la colluttazione avvenuta all’interno del suv bianco di Magrino. I colpi esplosi – come detto – sarebbero stati due, uno dei quali, presumibilmente quello mortale, ha raggiunto il commerciante di Formia al collo.

A definirlo è l’autopsia che, disposta dalla dottoressa Pontillo, si è svolta nel pomeriggio di martedì al termine della quale il perito della Procura ha chiesto 40 giorni di tempo per fare conoscere i suoi risultati. La dinamica dell’omicidio la stanno ricostruendo, tuttavia, i Carabinieri, interessati a chiarire, attraverso il traffico telefonico, se i due si fossero dati o meno appuntamento alla stazione di servizio o se il loro fosse stato invece un incontro casuale. Secondo Pagliaro sarebbe stato Magrino – conosciuto alle forze di polizia per i suoi precedenti per truffa ed stalking ai danni dellex moglie residente nel quartiere formiano di Rio Fresco – ad avanzare richieste di danaro all’imprenditore che, a fronte delle minacce ai figli e temendo per la propria incolumità, avrebbe aperto il fuoco. Si è appreso poi che a bloccare nel tentativo di fuga Pagliaro in stato di alterazione sarebbe stato un carabiniere fuori servizio che, unitamente ad alcuni automobilisti in fila per fare benzina, hanno assistito terrorizzati all’intera scena.