Omicidio a Mondragone, si indaga sulla vittima di Formia e l’assassino

Una colluttazione e poi gli spari. Se sono stati casuali o oggetto di una premeditazione lo vogliono appurare ora i Carabinieri del Reparto territoriale di Mondragone che stanno ricostruendo quanto avvenuto lunedì mattina, poco dopo mezzogiorno, presso un distributore di carburanti lungo la via Domiziana a Mondragone. https://www.lacronaca.it/175744/argomenti/cronaca/omicidio-a-mondragone-imprenditore-di-formia-ucciso-a-colpi-di-pistola-in-pieno-giorno.html A perdere la vita è stato Luigi Magrino che, da anni residente a Formia, era conosciuto dalle forze dell’ordine per i suoi numerosi precedenti per truffa e stalking ai danni dell’ex moglie a causa del quale era munito di un braccialetto elettronico. Indiziato di essere l’autore dell’omicidio è un noto imprenditore di Mondragone, Giancarlo Pagliaro, di 60 anni. che, titolare del mobilificio Franchino, ha sparato alcuni colpi di pistola all’indirizzo di Magrino mentre l’uomo si trovava all’interno del suo Suv in attesa di fare rifornimento di carburante. Pagliaro è arrivato a piedi, si è avvicinato al finestrino, arma in pugno, ed ha sparato, almeno due colpi.

E’ stata una scena fulminea ora al centro dei primi accertamenti dei Carabinieri che stanno esaminando il sistema di videosorveglianza del distributore della via Domiziana: Pagliaro, prima di tentare la fuga a piedi sotto lo sguardo impietrito del gestore e di alcuni automobilisti in attesa, ha esploso almeno due colpi di pistola a distanza ravvicina, un’esecuzione che, per modalità e tempistiche, appare pianificata nei minimi particolari. Il movente. Gli inquirenti ora stanno monitorando il traffico telefonico di Magrino e Pagliaro per verificare se i due si fossero dati un appuntamento nel distributore di carburanti per un possibile chiarimento.

Luigi Magrino

L’omicidio sarebbe sullo sfondo di possibili motivi economici: Magrino, impegnato nella commercializzazione di auto, sarebbe stato coinvolto in una presunta truffa da centinaia di migliaia di euro ai danni dello stesso Pagliaro che, alla luce del raggiro subito, avrebbe regolato i conti con un pistola al termine di un rapporto deteriorato da affari e danaro. Secondo quanto trapelato nelle ore immediatamente successive Pagliaro sarebbe stato truffato da Magrino per un somma molto rilevante (ma non sarebbe stata quantificata) e da tempo chiedeva la restituzione dei soldi perduti.

Manca l’ufficialità ma quello di lunedì potrebbe essere stato un gesto punitivo, frutto di esasperazione ma su questo punto sarà fondamentale ciò che dichiarerà Pagliaro agli investitori e nel corso dell’interrogatorio di garanzia in programma nei prossimi giorni davanti il Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per stabilire il reale movente dell’omicidio perché non si esclude che Magrino possa essere protagonista di altre richieste che Pagliaro non avrebbe tollerato. Un fatto è certo. Magrino aveva un divieto di avvicinare l’ex moglie che abita nel quartiere formiano di Scacciagalline. Nella vita di tutti i giorni l’uomo collaborava con una concessionaria di auto di Mondragone e si occupava in particolare di noleggio di automobili anche su Formia ma sempre in rimessa nella concessionaria di Mondragone.

A latere è in corso una verifica sulle amicizie della vittima per le foto postate e relative a personaggi molto in vista della criminalità organizzata, con cui allo stato non risultano contatti da parte di Magrino. Se la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto l’esame autoptico per stabilire dove è stato colpito e con quanti proiettili, il delitto di Mondagone ha suscitato una vasta e comprensibile eco a Formia e sul territorio del Golfo. La vittima aveva scelto come immagine di copertina sul suo profilo Facebook uno dei fondatori del clan dei Casalesi , il boss Michele Zagaria, mai pentito e in carcere al 41 bis.