Formia / Interventi edilizi in località Piana fermi da dieci anni, ultimatum del Tar al commissario ad acta

FORMIA – Il commissario ad acta decida quanto prima se, a fronte dell’ “illegittimo silenzio” del comune di Formia in merito a una specifica richiesta presentata quasi dieci anni fa, il 21 maggio 2015, la cooperativa edilizia “Piana” possa beneficiare del permesso a costruire e l’autorizzazione paesaggistica per la realizzazione di 17 unità abitative nell’omonima località Piana in Formia. E’ il preciso monito sentenziato dalla prima sezione di Latina del Tar che ha concesso una proroga al commissario ad acta a decidere in considerazione – come detto – di ipotizzate omissioni del Comune di Formia.

L’ordinanza pubblicata il 16 aprile dalla presidente Donatella Scala ha dovuto prendere atto delle eccezioni della cooperativa “Piana srl” che, rappresentata dall’avvocato Salvatore Coletta, hanno sottolineano come nella relazione depositata il 12 marzo dallo stesso commissario ad acta, arch. Albertina Paparello, “si dà atto dell’attività dallo stesso svolta e della mancata pubblicazione, da parte del Comune, delle proprie determinazioni numero 2 e 3, nonostante i plurimi solleciti inviati agli uffici e agli organi comunali”.

Il commissario, per altro verso, è titolare dei poteri sostitutivi nei confronti dell’amministrazione già definita inadempiente e pertanto può porre in essere “tutte le misure reputate idonee per l’esecuzione della sentenza , nonché a denunciare, se del caso, all’autorità giudiziale competente eventuali omissioni di atti d’ufficio”. Il termine perché il commissario ad acta porti a compimento il suo compito è stato prorogato dal Tar di Latina al 10 settembre 2025 quando il Comune – come avviene da tempo purtroppo – non si è costituito nel giudizio.

La cooperativa Piana chiede, in sintesi, la dichiarazione della illegittimità del silenzio dell’amministrazione comunale su un’istanza di permesso a costruire – come già riferito – depositata il 21 maggio 2015 e sulla quale si attende anche l’autorizzazione paesaggistica. Di fatto l’ente è tenuto a pronunciarsi in senso positivo o negativo ma non a restare in silenzio, come invece sta accadendo, al punto che è stato nominato un commissario ad acta.