Comune di Aprilia sciolto per mafia: al via 18 mesi di commissariamento. Cosa succederà ora?

APRILIA – Durerà 18 mesi l’ulteriore commissariamento del Comune di Aprilia dopo la decisione del consiglio dei Ministri che venerdì pomeriggio, recependo una proposta del Ministro degli Interni Matteo Piantadosi e, ancor prima, del Prefetto di Latina Vittoria Ciaramella, ha sciolto per mafia il terzo comune del Lazio per popolazione. Un fatto gravissimo ed inedito per la provincia di Latina che ha già fissato il prossimo elettorale appuntamento per il comune di Aprilia: l’elezione diretta del sindaco ed il rinnovo del consiglio comunale avverranno nella prima tornata elettorale utile dopo la scadenza del commissariamento, per di più potenzialmente prorogabile imposto dal Viminale: la primavera del 2027.

Un fatto è certo. Il decreto di scioglimento di Palazzo Chigi è arrivato dopo giorni carichi di tensione. Davanti l’incertezza del Consiglio dei Ministri le forze politiche in maniera by-partisan avevano espresso addirittura la loro volontà a non presentare i rispettivi candidati sindaco e le rispettive in prospettiva del voto amministrativo, già calendarizzato per i prossimi 25 e 26 maggio.

E cosa succederà ora? La Prefettura di Latina dovrà interrompere il commissariamento ordinario del comune di Aprilia provocato, dopo i clamorosi arresti del luglio scorso anno nell’operazione anti crimine “Assedio”, dalle dimissioni di tutti i consiglieri comunali presentate lo scorso 8 luglio. Teoricamente potrebbe andar via (insieme al segretario generale in carica) il commissario prefettizio nominato la scorsa estate, il Prefetto Paolo D’Attilio, ma per garantire l’attività amministrativa sin qui svolta potrebbe affiancarsi ai due-tre commissari prefettizi speciali che dovrà nominare subito dopo Pasqua.

Il provvedimento del governo nazionale, di fatto, ha recepito anche il lavoro, durato sei mesi e terminato lo scorso febbraio, della commissione d’accesso. Vi avevano fatto parte Monica Perna, vicario del Prefetto di Latina, Daniela Abbondandolo vicecapo di gabinetto della Prefettura di Latina, Luca Vattani, dirigente superiore della polizia di Stato, Antonio De Lise, Comandante del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Latina e Leopoldo Festa, sottotenente della Guardia di Finanza di Aprilia. La loro attività di ricognizione, seppur indirettamente, aveva confermato il grado di infiltrazione del crimine organizzato nei meccanismi amministrativi ed autorizzativi del comune di Aprilia e le stesse conclusioni cui erano aggiunti nelle richieste dei clamorosi arresti avanzate dai Pm della direzione antimafia di Roma.

Il comune di Aprilia fu terremotato dagli arresti eccellenti eseguiti, su richiesta della Dda capitolina, lo scorso 3 luglio. Il sindaco Lanfranco Principi dovette dimettersi, dopo essere sottoposto agli arresti domiciliari, gravato dalle accuse di concorso esterno all’associazione mafiosa della cosca capeggiata da Patrizio Forniti (tuttora latitante), turbativa d’asta, traffico d’influenze e voto di scambio politico-mafioso.

In effetti per la prima volta un comune della provincia è stato sciolto per mafia. Doveva esserlo 16 anni fa, nel 2009, al termine dell’operazione “Damasco”, anche il comune di Fondi ma la notifica del provvedimento richiesto al governo Berlusconi dall’allora Prefetto di Latina Bruno Frattasi e dall’ex Ministro degli Interni Roberto Maroni, dopo due sedute andate a vuoto dal consiglio dei Ministri, venne anticipato 24 ore prima dalle dimissioni in blocco del consiglio comunale fondano.

I partiti, complice la pausa pasquale, su questo severo provvedimento del governo Meloni sono rimasti tutti in silenzio. L’unica eccezione è stata della forza politica della premier, Fratelli d’Italia. Per il coordinatore provinciale di Latina, il Senatore Nicola Calandrini, iul commissariamento del Comune di Aprilia per 18 mesi, “segna l’inizio di una nuova fase per la vita politica e civile di una delle realtà urbane più importanti del Lazio. Per Fratelli d’Italia rappresenta uno stimolo alla ripartenza, l’occasione per costruire un nuovo modello di partecipazione fondato su trasparenza, competenza e radicamento territoriale. Vogliamo essere un punto di riferimento per l’Aprilia di domani, locomotiva dello sviluppo industriale e logistico del Lazio meridionale. La nostra comunità è fatta di donne e uomini pronti a guidare questo cambiamento virtuoso, con passione e senso di responsabilità”.

Le forze politiche, soprattutto di centrodestra, avrebbero evitato questa decisione e lo fa intendere lo stesso Senatore di Fdi: “Prendiamo atto della decisione assunta dal Consiglio dei Ministri. È un provvedimento serio e grave, che impone rispetto istituzionale e allo stesso tempo un’attenta riflessione politica su quanto accaduto”. Ma Fratelli d’Italia si è dichiarata pronta ad essere protagonista di un campagna elettorale che, dopo 18 mesi per uno scioglimento causato dalle infiltrazioni mafiose, sarà decisamente particolare.” “Fratelli d’Italia – prosegue Calandrini – è una forza politica radicata sul territorio. La nostra classe dirigente è forte, coesa, ed è stata recentemente legittimata da un congresso partecipato e democratico. Il nuovo coordinamento comunale è già al lavoro con entusiasmo e competenza, e continueremo a supportarlo passo dopo passo in questa fase delicata”.

“Saremo al fianco dei nostri dirigenti, dei militanti e dei cittadini – ha concluso Calandrini – per costruire, insieme alle altre forze del centrodestra, un progetto politico credibile, solido e trasparente. Fratelli d’Italia è pronta a guidare il centrodestra e a riconquistare la fiducia degli elettori. Aprilia merita un governo all’altezza delle sue potenzialità: noi ci siamo e siamo pronti”.