LATINA – È stata legittima l’attesa per lo svolgimento della cerimonia di premiazione di un premio, “Dedalo e Icaro”, che ha vissuto il suo epilogo l’altra sera presso gli accoglienti spazi dell’ex Garage Ruspi di Latina, definito “luogo simbolo di rigenerazione urbana e cornice ideale per celebrare la creatività dei giovani”. In lizza per contendersi il premio, promosso dalla fondazione Lestra in stretta collaborazione con l’Ance pontina, l’associazione nazionale dei costruttori edili, il Consorzio Stabile Sviluppo Sostenibile e la casa editrice Lab DFG, erano stati selezionati nove giovani talenti che, provenienti da tutte le Università del Lazio, si sono distinti per le loro tesi di laurea di cui sono state riconosciute la qualità, la creatività e l’originalità su temi di stringente attualità come l’innovazione tecnologica, la progettazione urbana e la sostenibilità. Il premio era destinato a laureati e laureandi under 28, nati, residenti o domiciliati nei comuni della Regione Lazio, o che abbiano conseguito la laurea presso atenei della stessa regione.
E innovative, sul piano culturale, sono state alcune finalità culturali centrate del premio che ha creato “un ponte tra il mondo accademico e le realtà professionali, valorizzando le idee innovative dei giovani.”. Una giuria di esperti, presieduta dal giornalista Simone Spetia, conduttore di “24 Mattino” su Radio 24 – Il Sole 24 Ore, ha selezionato i nove finalisti che si sono distinti per originalità, rilevanza e qualità della ricerca. Per l’area “Progettazione architettonica e pianificazione territoriale” erano stati selezionati Leonardo Gianicolo (Roma), Jessica Pernal (Latina), Laura Valtorta (Roma) e ad aggiudicarsi il premio è stato proprio il romano Gianicolo, autore di una tesi che, dedicata alla rigenerazione urbana nel quartiere Tuscolano, è scaturita da un processo lungo e faticoso e vedere il proprio lavoro valorizzato in un contesto così importante è stato davvero una bella ed inattesa ricompensa”.
Nella sezione dedicata all’Innovazione tecnologica erano stati prescelti Matteo Fusco (Roma), Riccardo Gobbato (Udine), Roberta Maucieri (Catenanuova, Enna). E a prevalere è stato Gobbato: ha convinto tutti i giurati con una tesi dedicata all’utilizzo dei droni e connessioni 5G per facilitare attività accademiche e industriali. Infine, per l’ambito “Green economy e trasformazione sostenibile” a contendersi il premio sono stati Erika Lori (Monterotondo), Karen Dayane Sarabia Bustamante (Roma), Sofia Scatragli (Roma). E a prevalere è stata quest’ultima con una tesi dal respiro spaziale. Il suo lavoro si intitola Infrastrutture spaziali: progettazione di un insediamento lunare permanente e sostenibile, una sfida tra sogno e scienza, tra tecnica e immaginazione. Una bella ed innovativa tesi che ha ricevuto un ulteriore riconoscimento: la pubblicazione del lavoro da parte della casa editrice Lab DFG, quale valorizzazione dell’eccellenza del lavoro svolto. “Il premio- ha detto il direttore editoriale Giovanni Di Giorgi – è finalizzato a rendere concreta la valorizzazione dell’impegno accademico, trasformando un lavoro di ricerca in un contributo fruibile da tutti”.
Durante la cerimonia è stato conferito il premio Dedalo destinato a chi, con il proprio percorso, si è distinto come esempio virtuoso e fonte d’ispirazione per le nuove generazioni, contribuendo in modo significativo alla crescita, all’innovazione e alla cultura del lavoro. E a fregiarsene è stato
Alessandro Rossi, imprenditore e innovatore, scelto per il suo contributo alla cultura del lavoro e allo sviluppo sostenibile Accanto ai tre vincitori hanno presentato le loro tesi presso l’ex garage Ruspi anche i vari Hessica Pernal, Laura Valtorta, Matteo Fusco, Roberta Maucieri, ErikaLori, KarenDayane Sarabia Bustamant e sono stati menzionati anche alcuni giovani chem pur non finalisti, hanno presentato lavori considerati di grande valore accademico. Si tratta di Caterina Birilli, Gaia Del Vecchio, Annalisa Gulino, Lidia Maria Giannini, Matteo Pallocchini, Giuseppe D’Antone e Beatrice Riscaldati.
“Il confronto con le nuove generazioni – ha affermato Pierantonio Palluzzi, presidente di Ance Latina, nell’intervista video allegata – è un esercizio necessario per chi, come noi, opera nel mondo produttivo. Le tesi finaliste del Premio Dedalo e Icaro e i ragazzi che l’hanno vinto hanno convinto ed impressionato per qualità, visione e capacità di leggere il presente con sguardo lucido e innovativo. È fondamentale – ha concluso Palluzzi – aprire spazi di dialogo tra università e impresa, riconoscere il merito e far emergere idee capaci di orientare il cambiamento. La cerimonia finale sarà l’occasione per dare voce a queste idee e celebrarne il valore.”
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