Gaeta / Project financing, scontro tra diffide

GAETA – Delibere di consiglio comunale e ricorsi al Tar si inseguono ormai da più di un anno. La spirale amministrativo – giudiziaria, innescata originariamente dalla segnalazione all’AGCM sulla proroga inesistente alle concessioni balneari scadute al 31 dicembre 2023, si è poi allargata ad un giudizio sulla legittimità dei project financing, che, nel caso del “modello nazionale” del comune di Gaeta, mette insieme il codice degli appalti con il codice della navigazione. In questo marasma, che l’Agcm si prepara a dipanare in un secondo ricorso al Tar di Latina (dopo aver vinto a novembre il primo, che ha stabilito l’illegittimità delle concessioni per la stagione balneare 2024, ma solo dopo la conclusione della stessa), il consiglio comunale ha deciso comunque di andare avanti nel suo programma di assegnazione tramite project delle concessioni.

L’approvazione della quattordicesima proposta di progetto di finanza, presentata in consiglio con il parere tecnico favorevole del dirigente del dipartimento Seap, ha visto e continua a vedere uno scontro fuori e dentro l’aula tra la società Cab, che ha esercitato l’attività balneare nelle passate stagioni nella parte iniziale della spiaggia di Serapo, e la società “Up” che su quella particella, in forza della delibera approvata al punto n.4 del consiglio comunale di giovedì, si prepara ad affrontare una procedura comparativa con il vantaggio di aver già visto riconosciuta la prelazione.

Come già noto, prima del consiglio comunale di giovedì, la cooperativa Cab aveva diffidato i consiglieri comunali dal votare la proposta. La società aveva fatto presente di aver presentato una sospensiva collegiale al Tar contro la sua esclusione alla vigilia del consiglio comunale del 19 febbraio e di essersi fermata solo per la promessa del comune di attivare un parere legale. La società si era ‘fidata’ dato che la delibera che assegnava la prelazione alla proposta concorrente era stata eliminata dall’ordine del giorno. Ma già mercoledì, quando si era diffusa la notizia che per motivi di urgenza la delibera sarebbe stata di nuovo inserita all’ordine del giorno del consiglio, la società aveva diffidato i consiglieri comunali dal procedere all’approvazione della delibera in favore della “Up”, chiarendo di non aver mai perso l’interesse a coltivare sia il ricorso che la sospensiva collegiale.

Meno note invece le ragioni della società “Up”, che proprio durante il consiglio di giovedì ha fatto pervenire a sua volta una diffida tramite il proprio legale. Il documento invita e diffida “il comune di Gaeta a provvedere alla nomina del promotore ed inoltre ribadisce che “il ritardo di provvedimento da parte del comune, in relazione alla risalente domanda della Up, non può essere certamente tollerato o giustificato, anche tenendo conto che per analoghe fattispecie il medesimo comune ha già provveduto con la nomina dei promotori”. La “Up” supporta la propria posizione con il rigetto della sospensiva, questa volta monocratica, presentata dalla Cab alla vigilia del consiglio comunale del 19 febbraio. Elemento di cui ha tenuto conto anche il sindaco di Gaeta Cristian Leccese e la risicata maggioranza che ha votato favorevolmente per la proposta della società “Up”. Esattamente il decreto del presidente Ines Immacolata Simona Pisano, ai soli fini della concessione di una eventuale sospensiva, ha rilevato come la domanda della Cab fosse stata presentata nei termini, ma il piano economico finanziario e la relativa asseverazione, no. Lo stesso giudice tuttavia ha anche chiarito che il provvedimento non impedisce alla società Cab di far valere, in altra sede, “eventuali vizi del procedimento”.

Lo scontro tra le due diffide ha letteralmente frastornato i consiglieri comunali, che hanno chiesto il conforto della segretaria comunale prima di andare avanti. Il consigliere del partito democratico Franco De Angelis ha introdotto nel dibattito il tema dell’incompatibilità del dirigente del dipartimento Seap del comune di Gaeta, in quanto lo stesso dirigente, nell’ordine: è l’autorità che ha escluso la proposta della cooperativa Cab, ed ha avallato invece la proposta della “Up” arrivata sui banchi dei consiglieri la prima volta il 19 febbraio, ha poi ricevuto una denuncia penale e successivamente ha espresso parere tecnico favorevole alla proposta di delibera portata in consiglio comunale proprio il 10 febbraio. La segretaria comunale ha risposto di non essere a conoscenza della denuncia.

Tutto questo, ovviamente, non ha nulla a che vedere con la legittimità delle proroghe ed il ricorso depositato dall’Agcm sulla procedura seguita per l’assegnazione dei titoli concessori, sui quali è aperta una partita ancora più delicata. Se ne sono accorti molti consiglieri, alcuni non si sono proprio presentati, altri, tra cui Massimo Magliozzi e Pina Rosato, sono usciti dall’aula al momento del voto. In molti si sono chiesti:  non sarebbe meglio azzerare tutta la procedura?