Latina / Al via il processo per omicidio stradale all’assessore Annalisa Muzio: vittima un insegnante di musica

LATINA – Si è aperto ieri mattina, nell’aula del Tribunale di Latina, il processo che vede imputata Annalisa Muzio, attuale assessore all’Urbanistica del Comune e all’epoca dei fatti candidata a sindaco. La donna è accusata di omicidio stradale per un tragico incidente avvenuto nel settembre del 2021 in via Capograssa, nella zona del Piccarello, che costò la vita a Giorgio Pedaci, insegnante di musica residente in città.

Il dibattimento, presieduto dal giudice Enrica Villani, si preannuncia come uno scontro tecnico tra perizie cinematiche: quella della difesa, affidata all’avvocato Renato Archidiacono, e quella dell’accusa, che punta a ricostruire la dinamica dell’impatto attraverso rilievi e testimonianze raccolti all’epoca dai Carabinieri della Compagnia di Latina. Dopo l’avvio formale del processo, l’udienza è stata rinviata al 6 novembre per l’escussione dei primi testimoni e periti.

I fatti risalgono al settembre 2021, quando Pedaci, mentre camminava a piedi lungo la strada, fu urtato da una Range Rover condotta da Annalisa Muzio. L’uomo cadde rovinosamente a terra, battendo la testa sul marciapiede. Soccorso immediatamente dalla stessa conducente e trasportato in condizioni critiche all’ospedale Santa Maria Goretti, morì dopo circa un mese a causa delle gravi lesioni riportate.

Nel capo d’imputazione, la Procura di Latina ha sottolineato che la vittima non stava attraversando sulle strisce pedonali, presenti a meno di cento metri dal luogo dell’incidente. Tuttavia, saranno le perizie tecniche a stabilire se la condotta del conducente sia stata comunque imprudente o evitabile.

Sono dieci le parti civili ammesse al processo, tra cui familiari della vittima e rappresentanti di associazioni per la sicurezza stradale.

L’episodio ha suscitato profonda commozione in città, non solo per la figura della vittima – molto conosciuto nell’ambiente musicale locale – ma anche per il coinvolgimento di un personaggio pubblico. La vicenda giudiziaria si intreccia dunque con la dimensione politica, ponendo l’attenzione sul delicato equilibrio tra responsabilità individuale e ruolo istituzionale.

Il prossimo appuntamento in aula è fissato per il 6 novembre. Sarà quella l’occasione per entrare nel vivo del processo, con l’ascolto dei primi testimoni e la comparazione tra le versioni tecniche della difesa e dell’accusa.