Gaeta / Esposto e segnalazione all’Agcm sulle concessioni

GAETA – Il testo dell’esposto all’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza, ricevuto dal comune di Gaeta lunedì scorso, si sta diffondendo a macchia d’olio in città. Politici, studi professionali ed imprenditori pare abbiano preso molto seriamente il ricorso depositato in piazza XIX Maggio dall’avvocato Fabio Maria Vellucci, per conto di alcuni clienti. Di sicuro, il documento, oltre a circolare nei corridoi del palazzo comunale, comincia a circolare anche nelle sedi di partiti e associazioni che stanno trovando particolarmente utile la lucida analisi del legale per poter capire con dovizia di particolari quanto è accaduto in questi anni. L’esposto e segnalazione recapitato ad organi comunali, quali la segreteria generale del comune di Gaeta, il sindaco ed i membri del consiglio comunale, si avvale un’analisi di delibere di giunta e di consiglio, determine dirigenziali, delibere regionali, sentenze giurisdizionale amministrativa di tar e del consiglio di stato, normativa di settore in tema di concorrenza europea e nazionale e successive evoluzioni, con specifici riferimenti al settore delle concessioni a scopo turistico – ricreativo.

La disamina della costruzione della originale procedura comparativa disegnata dal comune di Gaeta per assentire le nuove concessioni e l’interpretazione recentissima formulata lo scorso primo aprile dal sindaco e dal dirigente del settore Seap del decreto legge Salva infrazioni in tema di legittimazione automatica delle proroghe, caratterizzano invece la seconda parte del ricorso. Sono svelati alcuni passaggi e presupposti contenuti in quasi tutti gli otto project financing contenuti nelle delibere di consiglio comunale del 27 febbraio 2025, che mal si conciliano, ad avviso del segnalante, con l’impianto normativo e giurisdizionale presente nella prima parte.

In particolare si legge che “Ad eccezione delle delibere nn. 21 e 17, vi è identità di denominazione sociale e di sede e di figure rappresentative, tra i promotori dei project financing ed i concessionari”; “Il riscontro del pubblico interesse è avvenuto in sede di istruttoria dirigenziale, senza alcuna valutazione ed adeguata motivazione documentale portata in Consiglio Comunale”; “Tutte le delibere, nel solco delle pregresse del 24 agorto 2024 (data in cui furono approvate le prime cinque delibere di project), si fondano sulla delibera di giunta comunale 143/2024, e sulla determinazione dirigenziale n. 13 del 10.01.2025, già oggetto di pendente impugnativa presso il TAR Lazio, Sede di Latina”; “Il concetto di pubblico interesse è solo enunciato ma privo di giustificazione comparativa e motivazionale resa documentale”; La (irreale perché antigiuridica nel fatto di ossequio ad un atto inesistente perché non validamente e definitivamente approvato) osservanza reputata alle previsioni del PUA adottato, nonché, addirittura aggiornato ed integrato da una delibera di giunta comunale 29/2020”. 

È contestato infine il richiamo al codice della navigazione, utilizzato “presuntivamente per l’affidamento per licitazione privata e pubblicazione per albo pretorio comunale”. L’esposto entra poi nel merito di alcune istanze e segnala in due proposte di project, la difformità tra l’estensione demaniale tra la nuova concessione proposta e ed approvata e quella attualmente in concessione. L’esposto si rivolge all’Agcm, sia per chiedere una indagine conoscitiva sull’accaduto ed una eventuale azione giudiziaria amministrativistica, sia per valutare il coinvolgimento di altri organi dello stato competenti in materia.