LATINA – Quella di sabato pomeriggio verrà ricordata come una delle pagine più buie della storia recente del calcio pontino. Tamir Berman, 24 anni, difensore argentino del Latina Calcio, è stato aggredito da un gruppo di ultras dopo la sconfitta casalinga contro il Trapani. Un atto violento e vigliacco che ha scosso la società, la tifoseria sana e l’intera comunità.
“Condanniamo con fermezza ogni forma di violenza, dentro e fuori dal campo, e ci stringiamo attorno a Tamir, certi che saprà superare questo episodio con la forza e la determinazione che lo contraddistinguono, in campo e nella vita”, ha dichiarato in una nota ufficiale la società nerazzurra, che ha espresso piena solidarietà al proprio tesserato, garantendo il massimo sostegno: “Siamo al fianco del nostro atleta, a tutela della sua persona e dei suoi diritti”.
L’aggressione
Secondo le ricostruzioni, dopo il triplice fischio al Francioni, Berman – come gli altri compagni – ha lasciato lo stadio a bordo della sua Mercedes Classe A. Ha percorso via Garigliano, poi via Aspromonte e infine ha imboccato via Calatafimi, dove è stato bloccato da un’auto che lo precedeva.
Dalla macchina sono scesi alcuni individui armati di bastoni, che hanno mandato in frantumi il lunotto posteriore e lo hanno aggredito fisicamente, tirandolo fuori dall’auto e colpendolo al volto con un pugno. Dopo l’attacco, gli aggressori sono fuggiti. Berman, sotto shock e con evidenti contusioni, è tornato allo stadio per ricevere le prime cure mediche.
Le indagini
Sul caso indaga la Digos del Commissariato di Latina, guidata dalla dirigente Roberta Silveri. Gli agenti stanno analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona per risalire all’identità degli aggressori. Al momento l’ipotesi investigativa più accreditata è quella di un’azione premeditata da parte di ultras nerazzurri, anche alla luce di un precedente inquietante: il 7 dicembre scorso, il pullman del Latina di ritorno da Potenza fu preso d’assalto da alcuni tifosi, che vennero poi identificati e denunciati.
Le reazioni
L’episodio ha scatenato una durissima presa di posizione anche da parte delle istituzioni. La sindaca di Latina, Matilde Celentano, ha voluto far sentire la sua voce: “A nome dell’amministrazione comunale e dell’intera città esprimo la mia piena solidarietà al giocatore Tamir Berman, vittima di una grave e inaccettabile aggressione. Condanniamo con assoluta fermezza ogni forma di violenza, dentro e fuori dagli impianti sportivi, che nulla ha a che vedere con i valori dello sport e della convivenza civile”.
“Latina è una città che ripudia la violenza in ogni sua forma e si riconosce nei principi del rispetto, dell’inclusione e della legalità. Certa che le indagini in corso faranno luce su quanto accaduto, invio un forte abbraccio a Tamir con l’augurio di una pronta ripresa”.
Anche l’Associazione Italiana Calciatori (AIC) è intervenuta con una nota: “Se la sconfitta e la vittoria sono la normalità nella cultura dello sport, ciò che non dobbiamo abituarci a considerare normale è l’aggressione ai danni di un calciatore. Tollerare questi comportamenti significa perdere di vista i valori del nostro sport”.
Un calcio che non meritiamo
L’aggressione a Tamir Berman rappresenta un punto di non ritorno: lo sport, che dovrebbe essere competizione, passione e rispetto, viene ancora una volta sporcato da gesti inaccettabili. Il Latina Calcio e la città intera, ora, sono chiamati a un profondo esame di coscienza. E a fare quadrato attorno a chi – come Tamir – merita di sentirsi protetto, non solo come atleta, ma prima di tutto come persona.