GAETA – Anche il Movimento Cinque stelle di Gaeta ha censurato la decisione del dirigente del settore urbanistica del comune Pietro D’Orazio che, a quattro mani con il sindaco Cristian Leccese, ha prorogato sino al 30 settembre 2027 le concessione marittime riservate agli stabilimenti balneari utilizzando come ombrello normativo la decisione, contestatissima da parte dell’autorità garante per il mercato e la libera concorrenza, di approvare ben 13 progetti di finanza presentati da altrettanto imprenditori del settore.
A tuonare contro l’atto -provvedimento di D’Orazio e del sindaco Leccese è il responsabile territoriale del Sud pontino del M5s Simone Avico: “Se il Tar di Latina ha già decretato l’illegittimità dell’occupazione della porzione di demanio marittimo da parte del concessionario, ormai privo di valido titolo che la giustifichi e “l’obbligo di immediato sgombero dell’area”, i Tribunali amministrativi di Liguria, Puglia e Campania hanno a loro volta ribadito che il decreto legge “Salva Infrazioni” numero 131/2024 non contiene un’eventuale proroga. Invece il 2027 è termine perentorio per l’espletamento dei bandi di gara piuttosto che per la libera fruizione predisponendo i servizi primari di assistenza.” Avico considera poi “illegittima” la nota/provvedimento di proroga del Comune di Gaeta: “E’ stata firmata congiuntamente, anche dal Sindaco, quale organo politico. Il Tar del Lazio sez. ll-bis del 18 novembre 2004 ha sentenziato come i provvedimenti concessori non sono di competenza del Sindaco, ma del Dirigente”.
“Una scelta molto singolare – tuona Avico – se paragonata al 2023 quando la delibera per le proroghe delle concessioni demaniali fu, invece, votata dalla Giunta e poi, però, annullata dal Tar di Latina: non sarà mica che il Dirigente questa volta ha preteso una sorta di “visto politico” per firmare l’atto?” Proprio il 4 aprile, in ultimo, è stata pubblicata una sentenza del Consiglio di Stato che certifica l’obbligo di disapplicare tutte le disposizioni nazionali non conformi al diritto comunitario attribuendo un ruolo di controllo sia alle autorità giudiziarie che amministrative e che, definendo quindi illegittima qualsiasi proroga, riflette l’assenza di titoli validi per esercitare qualsiasi attività imprenditoriali.
“Risulta difficile riuscire a commentare in ordine ai fatti finora esposti le scelte del primo cittadino- si sforza di analizzare Avico – Sta cercando disperatamente di provare almeno nei fatti, a mantenere delle promesse impossibili o, e sarebbe ancor più grave, è convinto di riscrivere l’intera Giurisprudenza comunitaria e non sul tema? Quanto resta è che l’azione del Comune di Gaeta pone il rischio concreto – conclude il dirigente del M5s – di risarcimenti, di un danno erariale e anche della prospettazione di fatti penalmente rilevanti sia nella forma che nel contenuto. Chi oggi si pone come ex concessionario a che titolo può esigere un corrispettivo in denaro tanto per l’uso del demanio che delle attività collegate?”