GAETA – Le recenti e “superficiali” dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Gaeta Cristian Leccese circa la possibilità di dare il via alla stagione turistico-balneare 2025 senza un’ordinanza ad hoc del comune hanno rinvigorito il dibattito politico. In effetti necessitava di essere aggiornamento dopo l’approvazione il 19 febbraio scorso di ulteriori 9 progetti di finanza e la decisione dello stabilimento “Cab” di denunciare penalmente il dirigente del settore urbanistica Pietro D’Orazio con l’ipotesi di reato di turbata libertà degli incanti e di impugnare al Tar – la richiesta di sospensiva è stata stralciata con la presentazione di motivi aggiunti – una sua determina che aveva sospeso l’iter del project financing per lo stabilimento balneare della famiglia Rossetti.
Il sindaco alla stampa aveva spiegato come non serva una sua ordinanza – l’ultima valida è scaduta il 31 dicembre 2023 e quella prorogata per il 2024 è stata annullata dal Tar dopo un ricorso al Tar dell’Agcm – perché “a prorogare fino ad ottobre 2027 le concessioni demaniali basta la legge dello scorso settembre”. In sintesi, il primo cittadino aveva affermato come sia nessun atto amministrativo, ordinanza o delibera di giunta che sia, sarà necessario per autorizzare i concessionari ad operare fino ad ottobre 2027. Queste dichiarazioni di Leccese non sono per nulla piaciute ai consiglieri comunali di opposizioni Franco De Angelis, Emiliano Scinicariello e Sabina Mitrano: “Ci chiediamo se queste affermazioni siano frutto dei consigli di qualche “sadico” consulente politico che ha deciso di “mandare a sbattere” il Sindaco Leccese, o se siano tutte frutto della sua autonoma incapacità. Una moltitudine di sentenze di diversi Tar in Italia (sentenza n.268/2025 del Tar della Puglia), (sentenza n. 365/2025 del Tar della Campania) e (sentenza n. 183/2025 del Tar della Liguria), hanno univocamente stabilito alcuni punti fermi.
Innanzitutto – hanno osservato i tre consiglieri di minoranza di centro sinistra – Le concessioni demaniali in questione sono tutte scadute il 31 dicembre 2023 e non esiste alcun accordo scritto tra Stato italiano e Commissione europea per il rinnovo al settembre 2027, anche se il Governo Meloni ha provato a scaricare sui Comuni la responsabilità dei rinnovi con il decreto legge 131/2024, provocando una miriade di ricorsi, con sentenze che vanno tutte nel verso opposto a quello delle proroghe. L’unico strumento per assegnare le nuove concessioni sono le selezioni pubbliche e trasparenti, dunque le gare! Ciononostante a Gaeta il Sindaco Leccese ha voluto insistere sullo strumento dei project financing, assumendosi la paternità di questa scelta, che è stato oggetto di pareri negativi di Agcm, fino al punto che la stessa Autorità Antitrust ha fatto ricorso al Tar del Lazio contro il Comune di Gaeta, “smontando” in maniera minuziosa ogni atto amministrativo adottato in materia, dalla Determinazione Dirigenziale numero 13 del 10 gennaio 2025 alla Delibera di Giunta numero 143 del 19 giugno 2024, fino alle Delibere di Consiglio Comunale numero 41-42-43-44-45 del 24 agosto 2024.
I consiglieri Scinicariello, De Angelis e Mitrano in una nota hanno ripetuto quanto auspicato nei consigli comunali che hanno approvato i progetti di finanza e, cioè, di “non insistere su una strada che avrebbe creato problemi all’economia cittadina, ad un settore strategico come quello balneare, oltre che potenzialmente all’ordine pubblico ed alla sicurezza. Ed invece ci ritroviamo ad un passo dalla stagione estiva con gli ex concessionari ad effettuare lavori preparatori sull’arenile, benché privi di titolo concessorio (poiché ricordiamo ancora una volta che la proroga al 2027 è frutto di un’assurda fantasia del Sindaco Leccese), e come se nulla stesse accadendo. Riteniamo – hanno aggiunto i tre consiglieri di opposizione – che nessun funzionario o dirigente, tantomeno un politico, si assumerà la responsabilità di concedere proroghe per la stagione estiva alle porte, e quindi chi opererà sull’arenile si troverà a farlo senza alcun titolo! A questo enorme problema andrebbe posto anche uno di natura erariale. Se gli ex concessionari opereranno anche per questa, a che titolo pagheranno i canoni concessori non avendo alcun atto legittimante? E se non pagheranno, chi sarà responsabile dell’enorme danno erariale? Davvero non comprendiamo perché tutto questo! A vantaggio di chi, si sta mandando a sbattere contro un muro un intero settore nevralgico per i destini di questa Città ed una fetta importante di imprenditoria locale?
È vero, il Sindaco Leccese ha dichiarato, in occasione del recente congresso del suo partito, che “l’amministrazione non si fa solo con leggi e regolamenti”, ma forse sta esagerando… Noi pensiamo che il Sindaco, continuando a far finta che le sentenze univoche e molteplici sull’argomento non esistano, e non adoperandosi per dar luogo a selezioni pubbliche e trasparenti, stia rischiando di non dare volontariamente, coscientemente, ed anche reiteratamente, esecuzione a norme di legge, e questo è un caso che, a norma di Testo unico degli enti locali (articolo 141), può portare allo scioglimento del Consiglio Comunale su proposta del Ministro dell’Interno. E se la Prefettura non è legittimata ad effettuare alcun controllo sugli Atti degli Enti Locali, continua ad avere competenze relative al controllo sul funzionamento degli organi. Mentre dei controlli specifici resta autorità competente il Comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta, già designato quale Commissario ad acta nel caso di una recentissima sentenza del TAR Lazio che ha visto coinvolto il nostro Comune nella medesima materia” – hanno concluso polemicamente i consiglieri Scinicariello, De Angelis e Mitrano.