FONDI – Un solo processo per accorpare due capi d’imputazione derivanti da altrettanti episodi di violenza. L’ha deciso giovedì il Tribunale di Latina (Presidente giudice Bernabei, a latere Romano e La Rosa) nell’ambito del procedimento in cui è imputato con la pesante accusa di duplice violenza sessuale un personal trainer di 30 di Pico, l’uomo arrestato due volte per gli abusi sessuali di cui si sarebbe reso protagonista all’interno di una palestra che gestiva nel centro urbano di Fondi.
Accogliendo una specifica richiesta dei legali difensori Vincenzo e Matteo Macari e Tony Ceccarelli, il Tribunale di Latina ha deciso di unificare in un unico processo le violenze subite, in due fasi distinte, nel corso dell’estate 2022, da due sorelle di Fondi, ora di 29 e 19 anni. Le due vittime si sono costituite parti civili, unitamente all’associazione “Insieme a Marianna”, attraverso gli avvocati Maurizio Forte e Benedetta Orticelli. Saranno ascoltate in aula nella prossima udienza fissata al 26 giugno 2025.
L’istruttore era finito di nuovo ai domiciliari lo scorso dicembre, a distanza di otto mesi dal primo arresto, quando gli agenti della tenenza di Fondi della Guardia di Finanza gli notificarono un provvedimento cautelare chiedere al Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Caro dal sostituto procuratore Giuseppe Buontempo, lo stesso magistrato che aveva promosso un supplemento di indagini dopo che il Riesame aveva annullato diversi capi d’imputazione contenuti nel primo provvedimento d’arresto. Dal 15 giugno scorso erano state sentite, con il supporto di una psicologa della Polizia di Stato, altre due frequentatrici della palestra di Fondi – una delle quale all’epoca dei fatti minorenne- che si erano rivolte all’istruttore di Pico per effettuare alcune sedute di ginnastica posturale.
Secondo i loro racconti sarebbe avvenuto dell’altro: il 29enne avrebbe abusato delle due sorellecon una serie di palpeggiamenti avvenuti in diverse parti del corpo in una stanza secondaria della palestra. Questa ricostruzione è stata negata dall’uomo in occasione dell’interrogatorio di garanzia che c’era stato davanti il Gip Cario. Il 29enne di Pico, assistito dagli avvocati Vincenzo e Matteo Macari e Tony Ceccarelli, aveva risposto a tutte le domande del magistrato e, producendo una serie di documentazioni formative e accademiche, aveva dichiarato di aver fornito alle sue clienti le prestazioni professionali richieste. La legittimità di questa seconda ordinanza restrittiva era stata contestata dagli avvocati Macari e Ceccarelli.