LATINA – Tre anni con il patteggiamento per tre imputati e l’ammissione ai lavori socialmente utili per il quarto. Dopo il parere favorevole della Procura, il gip del tribunale di Perugia Valerio D’Andria con la sentenza finale sarà chiamato nella giornata di oggi ad accogliere o meno le richieste delle quattro persone i cui arresti il 20 aprile 2023 smascherano un presunto giro di corruzione nel Tribunale di Latina.
La principale imputata era e resta l’ex Gip Giorgia Castriota, che ha chiesto un patteggiamento a tre anni reclusione insieme al commercialista Silvano Ferraro e a Stefania Vitta mentre Stefano Evangelista ha proposto la sua immissione ai servizi sociali. E’ decisamente articolato il quadro accusatorio per il quale è stato chiamato a pronunciarsi il Tribunale di Perugia competente per i giudici in servizio nel Lazio: corruzione, atti contrari ai doveri d’ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare promettere utilità.
I quattro finirono nei guai dopo la denuncia presentata dall’imprenditore di Nettuno impegnato nel settore della logistica Fabrizio Coscione. Le sue società erano finite al centro di un’inchiesta per reati tributari e – secondo la versione di Coscione – l’ex Gip e i suoi stretti collaboratori avrebbero preteso somme di danaro ed altri benefit. In particolare la dottoressa Castriota, sospesa subito dopo gli arresti, avrebbe preteso un versamento di 3.000 euro al mese, l’abbonamento alla tribunale centrale dello Stato Olimpico in occasione delle partite casalinghe della Roma, il pagamento dell’affitto a Latina, dello stipendio della sua collaboratrice domestica oltre che gli immancabili gioielli e vacanze.