ITRI – Lunedì sera dovrebbero riprendere le trattative le trattative tra Fratelli d’Italia e Forza Italia impegnate a trovare un faticosissimo accordo per dar vita ad una lista unica del centrodestra in v ista delle elezioni amministrative di maggio al Comune di Itri. Dopo il rinvio di lunedì sera dovrebbe tornare ad incontrarsi le delegazioni dei due partiti che, interessati a dar vita ad una lista fortemente politicizzata per quanto riguarda il centrodestra, sono irremovibili sulle loro richieste: se Fratelli d’Italia ha deciso di candidare l’avvocato Salvatore Ciccone, l’ex presidente del consiglio comunale ed ex assessore ai Lavori Pubblici, gli azzurri non vogliono arretrare di un millimetro sulla possibile sfida dell’ex vice sindaco ed ex assessore ai Servizi Pubblici Andrea Di Biase.
Sono tornati, intanto, a punzecchiarsi l’assessore regionale all’ambiente Elena Palazzo e l’ex sindaco Giuseppe De Santis. I due non si parlano più da un anno, dalla fine di marzo 2024 quando saltarono alcuni e precari equilibri nel corso della quarta e ultima amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Agresti. La componente Fdi – come quella di Fi – faceva parte inizialmente di quella Giunta, quando venne messa alla porta dell’ex sindaco che decise di dare più spazio alla rappresentanza di Forza Italia e di nominare vice sindaco ed assessore all’urbanistica De Santis, che alle amministrative del 3 e 4 dicembre 2021 era stato candidato a sindaco contro lo stesso Agresti insieme all’avvocato Antonio Fargiorgio. De Santis ora dichiara, alludendo chiaramente all’Onorevole Palazzo, di “non capire le ragioni che portano alcuni a tirarmi in ballo continuamente come se le disgrazie amministrative di Itri fossero imputabili solo a me. Mi si accusa di aver fatto il “bello e cattivo tempo , diventando il padrone assoluto della scena umiliando la coalizione ed il programma presentati all’elettorato”.
“Forse l’assessore regionale Elena Palazzo – osserva De Santis – ha dimenticato cosa è successo nel biennio 2013-2014 quando, lusingata da Forza Italia per una futura candidatura a Sindaco, lasciò la maggioranza dove era stata eletta per passare all’opposizione con l’accusa di avallare la contrarietà alla concessione di lottizzazione di Punta Cetarola della sinistra”. Se quel programma urbanistico – secondo De Santis – “era scritto nel programma a chiare lettere”, la futura consigliera regionale Palazo nel 2016, “scaricata da Forza Italia che sostenne invece il candidato sindaco Antonio Fargiorgio, decise di concorrere con una propria lista”. Fargiorgio venne eletto sindaco per poi essere sfiduciato aglio inizi del 2021, a pochi mesi dalla conclusione naturale del mandato consiliare, dai componenti della sua maggioranza insieme agli allora rappresentanti della minoranza, tra cui la Palazzo. Si andò al voto nel 2021 e vinse per la quarta volta Giovanni Agresti “con l’appoggio congiunto di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega ed esponenti civici. Anche il sindaco Agresti, eletto con la collaborazione di alcuni partiti tradizionali del centrodestra, terminò il suo mandato anticipatamente perché il 24 marzo 2024 il bilancio relativo al triennio 2024-2026 non venne approvato in consiglio comunale. Determinanti furono i voti contrari dei consiglieri di Fdi (e dunque di Elena Palazzo), della lista “Itri Facciamo Futuro” (dell’ex sindaco Fargiorgio) e dell’ex fedelissimo assessore ai Lavori Pubblici della Giunta Agresti, l’avvocato Giuseppe Cece:”Guarda caso – continua a mordere il professor De Santis – gli attori della sfiducia politica sono sempre gli stessi, con qualche eccezione”.
Polemizzando con l’assessora regionale all’ambiente Palazzo, l’ex sindaco De Santis difende la scelta (“cosa che rivendico”) di aver appoggiato Giovanni Agresti nel settembre 2023 dopo la cacciata dalla Giunta degli assessori di Fratelli d’Italia: “Ho sempre messo avanti la mia faccia e la mia persona senza chiedere protezione a nessuno, ma non ho mai assunto la veste del padre padrone e non sono mai stato ostaggio della politica – ha aggiunto De Santis – Se lo scopo di determinate affermazioni davvero sconclusionate è quello di estromettermi da qualsiasi mio contributo politico a livello amministrativo si sta incorrendo in un grosso errore. Una cosa è ben chiara: non è possibile costruire una futura amministrazione con i cecchini dietro la porta. La partecipazione civica nelle amministrative non può essere maltrattata e usata a convenienza, perché rappresenta il punto più alto della democrazia per rappresentare quei cittadini che non si riconoscono pienamente nei partiti”.
De Santis confida la sua scelta di non voler intervenire nel dibattito elettorale in corso ad Itri, “ma non posso sopportare che qualcuno voglia far passare la mia figura e la mia storia politica e amministrativa in modo negativo. Non sono stato il responsabile di tre commissariamenti, anzi li ho subiti. Invito pertanto i raffinati politici itrani ad occuparsi di Itri invece di addossarmi responsabilità inesistenti e magari farsi un esame di coscienza prima di lanciare accuse infondate che ledono la mia dignità personale e professionale”.
ANTONIO GELFU’ E’ GIA’ IN CAMPAGNA ELETTORALE
L’hosteria “Nanninella” venerdì sera, nel frattempo, non è riuscita ad ospitare i simpatizzanti e gli elettori della civica “Insieme per Itri” che candida alla carica a sindaco Antonio Gelfù. L’imprenditore del legno ha preferito illustrare il suo programma nel corso di un faccia a faccia con il collega Simone Nardone. I toni si sono infiammati quando ha lanciato accuse frontali contro l’ex primo cittadino Antonio Fargiorgio che, alla luce di un quadro elettorale tripolare, potrebbe diventare favorito per tornare a guidare Itri. E l’ha fatto con un attacco imprevisto: “Il paese non merita minestre riscaldate – ha osservato – I cittadini chiedono, invece, risposte ai loro problemi e io da settimane sto proponendo cosa vorrei fare per il mio paese mentre qualcuno, (alludendo all’assessora Palazzo?) mostra i muscoli”. Gelfù spera sempre di diventare il centro boa di Forza Italia qualora saltasse l’accordo elettorale degli azzurri con Fratelli d’Italia. E non è un caso che tra il pubblico dell’hosteria “Nanninella” c’erano, oltre l’ex assessore alla cultura Salvatore Mazziotti, c’erano la coordinatrice ed il presidente del circolo di Itri di Forza Italia, i professori Donatella Del Bove e Nicola Di Fazio”.