Latina / Tragedia di via Epitaffio: al via il processo per la morte di Clarissa Trombin

LATINA – Ci sono notizie che lasciano un peso sul cuore, eventi che segnano per sempre la vita di chi resta e che pongono interrogativi difficili, dolorosi. La storia di Clarissa Trombin, la giovane di 21 anni che ha perso la vita in un tragico incidente stradale a Latina il 6 marzo 2022, è una di queste. Dopo quasi tre anni di attesa, la giustizia si prepara a fare il suo corso: il 26enne Viktor Bellini, che era alla guida dell’auto quella notte maledetta, è stato rinviato a giudizio. Il processo inizierà il 15 dicembre 2025.

Dietro questa notizia c’è un dolore incolmabile, quello di una famiglia che ha perso una figlia, un’amica, una ragazza con sogni e progetti ancora da realizzare. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, ha respinto la richiesta di patteggiamento avanzata dalla difesa di Bellini. L’istanza proponeva una condanna a tre anni con messa alla prova attraverso lavori di pubblica utilità, ma il Gip ha ritenuto inammissibile la richiesta: la pena non poteva essere sospesa e non erano stati indicati i dettagli del risarcimento per la famiglia della vittima.

Quella notte maledetta

Era una notte come tante, tra il 5 e il 6 marzo 2022, quando Clarissa e Viktor stavano rientrando a casa dopo aver accompagnato un amico a Latina Scalo. Lei aveva finito di lavorare in un pub e doveva solo prendere la sua auto e tornare dalla sua famiglia. Ma il destino ha deciso diversamente. La Lancia Ypsilon su cui viaggiavano si è schiantata contro un pino lungo via Epitaffio. L’impatto è stato devastante. Per Clarissa non c’è stato nulla da fare. Anche Viktor rimase gravemente ferito e fu ricoverato d’urgenza all’Ospedale Santa Maria Goretti.

Quando i soccorsi sono arrivati, la scena che si è presentata ai loro occhi era di quelle che lasciano il segno. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare per estrarre i corpi dalle lamiere, mentre la Polizia Stradale di Aprilia ha avviato subito le indagini per capire cosa fosse accaduto davvero. Gli esami hanno rivelato che il conducente aveva un tasso alcolemico oltre i limiti previsti dalla legge. Ed ecco che la tragedia assume contorni ancora più duri da accettare: un incidente che forse si poteva evitare.

L’attesa del processo e il peso della giustizia

Ora, dopo mesi di attese, relazioni tecniche e decisioni giudiziarie, il caso arriva in aula. Il sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Miliano, ha chiesto il rinvio a giudizio per Viktor Bellini con l’accusa di omicidio stradale. Per la famiglia di Clarissa, per i suoi amici, per chiunque abbia seguito questa vicenda con il cuore stretto in un pugno, il processo rappresenta un momento cruciale: il tentativo di dare un senso legale e morale a una perdita insopportabile.

Ma c’è una domanda che rimbomba nella mente di tutti: può davvero esserci giustizia per una giovane vita spezzata? Forse no, perché nessuna sentenza potrà restituire Clarissa ai suoi cari. Ma forse, attraverso questo processo, si potrà almeno affermare un principio: che la responsabilità sulle strade non è un concetto astratto, che guidare non è solo un gesto quotidiano, ma un atto che può determinare il destino di una vita. O di una morte.