LATINA/FROSINONE – Accogliere con un sorriso, offrire un ambiente confortevole e garantire agli ospiti un soggiorno sicuro: questi dovrebbero essere i principi cardine di chiunque decida di aprire un Bed & Breakfast. Eppure, in molti casi, la realtà racconta una storia ben diversa. A rivelarlo è la recente campagna di controlli avviata dai Carabinieri del N.A.S., in collaborazione con il Ministero della Salute, che ha messo sotto la lente d’ingrandimento le strutture ricettive di tutta Italia, con particolare attenzione alle province di Latina e Frosinone. Il risultato? Un quadro fatto di irregolarità, violazioni amministrative e persino gravi carenze strutturali.
Quando l’accoglienza diventa un rischio
L’operazione, partita nel mese di novembre, ha portato alla verifica di 49 attività nel basso Lazio: 32 in provincia di Latina e 17 nel Frusinate. Numeri alla mano, circa un terzo delle strutture ispezionate non era in regola. Tra le irregolarità più frequenti figurano la mancata esposizione delle tariffe, il superamento del numero massimo di posti letto consentiti e gravi deficit nei sistemi di sicurezza.
A Latina, le ispezioni hanno rivelato 13 non conformità in 11 strutture. Alcune sono state semplicemente diffidate per errori burocratici, come l’errata classificazione o la mancata esposizione dei prezzi. Tuttavia, in due B&B di Aprilia i Carabinieri hanno trovato situazioni ben più preoccupanti: impianti antincendio trascurati e requisiti minimi di vivibilità non rispettati, tanto che una delle strutture si è vista sospendere l’attività. Una situazione simile è emersa anche a Fondi, dove la modifica degli spazi interni senza alcuna comunicazione agli enti preposti ha portato alla chiusura della struttura.
Frosinone: ospitalità “a rischio”
Anche nella provincia di Frosinone i controlli hanno evidenziato una situazione poco rassicurante: su 17 strutture verificate, 10 sono risultate irregolari. Il copione si ripete: posti letto oltre il limite consentito, nessuna indicazione chiara sulle tariffe e, in alcuni casi, gravi carenze in materia di sicurezza. Ad Anagni e Cassino i N.A.S. hanno segnalato due strutture prive di cucina o angolo cottura, obbligatori per legge. Un dettaglio non da poco, considerando che il B&B, per definizione, deve garantire agli ospiti almeno un minimo di autonomia nell’organizzazione dei pasti.
Ma il dato più preoccupante riguarda la sicurezza: in entrambe le città i militari hanno scoperto impianti antincendio non manutenuti e assenza di una cassetta di primo soccorso. Due strutture sono state chiuse, mentre i titolari sono stati segnalati all’autorità competente.
Una battaglia per la sicurezza e la qualità
Ospitalità non è solo sinonimo di lenzuola pulite e colazioni abbondanti. Significa anche sicurezza, rispetto delle normative e tutela degli ospiti. I controlli effettuati dai Carabinieri N.A.S. lo dimostrano chiaramente: se da un lato esistono gestori scrupolosi che mettono il benessere dei viaggiatori al primo posto, dall’altro ci sono realtà che operano con superficialità, quando non con dolo.
Le sanzioni comminate ammontano a circa 5.000 euro, ma il vero obiettivo dell’operazione non è semplicemente quello di punire, bensì di alzare il livello qualitativo del settore. Le ispezioni proseguiranno nei prossimi mesi, con l’intento di garantire che chiunque scelga un B&B possa soggiornare senza rischi e con la certezza di ricevere un servizio all’altezza delle aspettative.
Perché un viaggio dovrebbe essere sempre sinonimo di scoperta e relax, non di spiacevoli sorprese.