Latina / Q3, Caso Centro Commerciale: il Riesame conferma il dissequestro

LATINA – La giustizia segue spesso percorsi tortuosi, e la vicenda del centro commerciale tra via del Lido e la Pontina non fa eccezione. Oggi, il Tribunale del Riesame di Latina ha messo la parola fine, almeno per ora, sul sequestro del complesso, ribaltando la decisione precedente e restituendo l’area ai legittimi proprietari. Un colpo di scena che pochi si aspettavano, soprattutto alla luce del pronunciamento della Corte di Cassazione, che aveva sollecitato un riesame del caso proprio per la gravità degli elementi emersi.

L’inchiesta per lottizzazione abusiva, intanto, ha preso un’altra direzione: il rinvio a giudizio dei quattro indagati. Nomi e ruoli ben precisi, che delineano il classico intreccio di imprenditoria, burocrazia e urbanistica: l’imprenditore promotore della variante, il progettista, l’ex dirigente del Suap e il funzionario responsabile del procedimento. Un’accusa pesante, quella di aver aggirato le normative e bypassato una necessaria valutazione della Regione Lazio, permettendo così la realizzazione di un complesso che, agli occhi di molti, appare come un vero e proprio centro commerciale mascherato.

Ma ciò che colpisce in questa vicenda è l’incertezza delle decisioni giudiziarie. Prima il sequestro, poi l’annullamento, quindi la Cassazione che impone una nuova valutazione, e ora il Riesame che conferma il ritorno alla normalità. Un tira e molla che fa sorgere una domanda lecita: qual è il confine tra abuso e legittimità quando si parla di grandi opere? Se ci sono irregolarità macroscopiche, come sostiene la Cassazione, perché il Tribunale del Riesame ha deciso diversamente? E se il progetto è regolare, perché allora quattro persone dovranno affrontare un processo?

Le motivazioni della sentenza saranno depositate nei prossimi giorni e forse getteranno luce su un caso che ha già fatto molto discutere. Ma una cosa è certa: in questa storia, come in tante altre che riguardano il nostro territorio, la giustizia sembra avere un passo incerto, tra rallentamenti, ribaltamenti e decisioni che lasciano sempre qualche ombra. Intanto, il centro commerciale resta lì, con le sue luci accese e le sue porte aperte, in attesa che la giustizia scriva l’ultimo capitolo di questa vicenda.