Sabaudia / Case a rischio per un falso architetto: 130 famiglie nell’incertezza

SABAUDIA – C’è una parola che, per molte famiglie di Sabaudia, suona come una sentenza: annullamento in autotutela. Una formula che racchiude drammi personali, mutui accesi per inseguire il sogno di una casa e ora, invece, la paura di perdere tutto. Al centro della vicenda, un finto architetto, che negli anni scorsi avrebbe operato senza abilitazione, ottenendo permessi di costruzione per almeno 130 abitazioni. Oggi, quei permessi rischiano di essere cancellati, lasciando intere famiglie sospese sull’orlo del baratro.

Quando il sogno si trasforma in incubo

Le case non sono semplici edifici. Sono il luogo dove crescono i figli, dove si costruiscono ricordi, dove si investono risparmi di una vita. A Sabaudia, però, 130 famiglie si trovano a vivere un incubo inaspettato: le loro abitazioni potrebbero essere considerate abusive a causa delle manovre di un sedicente architetto. Il Comune ha avviato le procedure per l’annullamento dei permessi, mentre si cerca disperatamente una soluzione per evitare il peggio.

Il rischio di abbattimento, fortunatamente, sembra scongiurato per ora. «Nessun abbattimento», rassicura l’assessore all’Urbanistica Vittorio Tomassetti. Ma la strada per uscire da questa situazione è ancora lunga e disseminata di ostacoli giuridici.

Chi paga per gli errori?

Di fronte a questa vicenda, viene da chiedersi: chi pagherà il prezzo di tutto questo? Le famiglie coinvolte non hanno colpe. Si sono affidate a chi avrebbe dovuto garantire loro legalità e sicurezza. Hanno chiesto mutui, investito risorse, costruito un futuro. Oggi si ritrovano a vivere una condizione di incertezza totale.

«I cittadini non devono essere messi nella condizione di sentirsi soli», dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia, Maurizio Lucci e Vincenzo Avvisati. L’obiettivo, spiegano, è trovare una via d’uscita che non lasci nessuno indietro. Forse, si potrebbe adottare la stessa strada percorsa da Terracina, dove un problema simile è stato affrontato con maggiore elasticità.

La speranza tra le righe di un regolamento

La burocrazia è un mostro tentacolare, ma non è invincibile. Servono competenza, empatia e soprattutto la volontà di non abbandonare chi si trova in difficoltà. È necessario trovare una soluzione normativa che consenta di sanare queste situazioni senza travolgere chi ha sempre agito in buona fede.

Intanto, le famiglie aspettano. Aspettano risposte, soluzioni e un po’ di giustizia. Perché un errore amministrativo non può e non deve cancellare il futuro di chi ha sognato, per anni, una casa che oggi rischia di diventare il simbolo di una grande ingiustizia.