CASTELFORTE – A poco meno di due anni dalla tragedia consumata nella hall dell’Hotel Nuova Suio a Castelforte è calato, a sorpresa, il sipario sulla vicenda processuale di cui è stato come unico imputato l’ex Carabiniere di 56 anni Giuseppe Molinaro. Il militare originario di Teano, in provincia di Caserta, ha chiesto di rinunciare a presentare l’appello alla condanna a 14 anni e 8 anni di reclusione inflitta lo scorso 5 settembre dal Gup del Tribunale di Cassino Massimo Lo Mastro relativamente all’omicidio del presunto rivale in amore, il direttore d’albergo Giovanni Fidaleo, e al grave ferimento dell’ex amante, la 30enne Miriam Mignano di Castelforte.
Se Molinaro all’epoca aveva maturato la convinzione come quest’ultimi due anni avessero iniziato una relazione sentimentale ai suoi danni, ora ha deciso di pagare i suoi conti con la giustizia rinunciando ad appellare la sentenza del Gup Lo Mastro che, scaduti i termini, è diventata esecutiva. Il mancato appello ha consentito di apportare alla sentenza di primo grado un piccolo “sconto” ed è stata così ridotta a 12 anni, diventati 10 per i due anni di reclusione presso il carcere militare di Santa Capua Vetere. Di certo Molinaro dovrà affrontare un processo presso il Tribunale militare di Roma dopo che nel corso di quello ordinario, grazie alla difesa degli avvocati Giampiero Guardiello e Massimo Tamburrino, era riuscito a far derubricare altri tre reati ipotizzati a suo carico dalla Procura di Cassino: lo stalking, il furto del telefonino nella disponibilità della Mignano e l’utilizzo improprio della pistola d’ordinanza, una 9×21 parabellum.
Lo stesso processo, istruito dal sostituto procuratore Chiara D’Orefice,, aveva registrato anche un altro colpo di scena. Molinaro, prima della requisitoria della Procura, ricusò platealmente in aula il dottor Lo Mastro, istanza poi rigettata dai giudici della Corte d’appello di Roma. La difesa dell’ex Carabiniere ha chiesto sempre di tenere in considerazione il suo precario quadro clinico, che l’aveva portato durante il Covid a beneficiare di un periodo di riposo dopo la scomparsa dell’anziana madre.