Il Tar di Latina ribalta il diniego del Comune di Aprilia: via libera all’ampliamento della cava di Riserva Nuova

LATINA – Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Latina ha annullato la decisione del Comune di Aprilia di negare l’autorizzazione per l’ampliamento della cava in zona Riserva Nuova. La sentenza del 17 dicembre 2024 rappresenta una vittoria per le società Stradaioli srl e Stradaioli Holding srl, che avevano impugnato il diniego dell’amministrazione comunale.

La vicenda amministrativa

Nel marzo 2022, la conferenza dei servizi convocata dalla Regione Lazio aveva espresso parere positivo sull’ampliamento della cava, portando all’approvazione della compatibilità ambientale dell’intervento tramite una determinazione dirigenziale del 3 agosto 2022. Successivamente, il progetto aveva ottenuto anche il parere favorevole della commissione regionale consultiva per le attività estrattive (28 settembre 2022).

Tuttavia, il 9 dicembre 2022, i Carabinieri Forestali avevano scoperto attività di scavo non autorizzate in un’area inclusa nell’istanza di ampliamento, sequestrando il terreno interessato. A gennaio 2023, il Comune aveva ordinato la sospensione delle attività e il ripristino dello stato originario dei luoghi. Infine, nell’aprile 2024, l’amministrazione comunale aveva negato l’autorizzazione di valutazione di impatto ambientale (VIA), sostenendo che il progetto si basava su una rappresentazione non corrispondente alla reale conformazione del terreno.

La sentenza del TAR

Il Comune di Aprilia aveva motivato il diniego affermando che il via libera iniziale fosse stato basato su una «falsa rappresentazione della realtà». Tuttavia, il TAR ha respinto questa tesi, sottolineando che l’Ente non ha attivato i propri poteri di autotutela per contestare il parere favorevole espresso nella conferenza dei servizi del 2022, che rimaneva valido e vincolante.

Nella sentenza, i giudici hanno dichiarato che il Comune non aveva competenza per revocare unilateralmente una decisione regionale: «La decisione del Comune di Aprilia è stata assunta eludendo l’esistenza di una motivata determinazione conclusiva della conferenza di servizi avente gli effetti di un provvedimento autorizzatorio unico regionale». Di conseguenza, il TAR ha accolto il ricorso delle società del gruppo Stradaioli, condannando il Comune al pagamento delle spese legali.

Possibili conseguenze

La sentenza apre ora la strada a un possibile risarcimento danni richiesto dalle società ricorrenti, aggravando ulteriormente la posizione del Comune. Questa vicenda evidenzia le criticità nella gestione amministrativa e l’importanza di una chiara coordinazione tra gli enti locali e le autorità regionali.

Il caso rappresenta un monito per le amministrazioni locali sull’importanza di rispettare i procedimenti stabiliti dalla conferenza dei servizi e le determinazioni regionali, soprattutto in ambiti delicati come quelli legati all’ambiente e alle attività estrattive.