LATINA – La violenza torna a macchiare il calcio dilettantistico locale. Questa mattina, a Latina, durante la sfida di Prima Categoria tra San Pietro e Paolo e Atletico Veroli, si è verificato un grave episodio nei pressi dell’impianto sportivo di via Londra. Un gruppo di persone incappucciate, armate di spranghe, catene e bastoni, ha preso di mira il pullman dell’Atletico Veroli, parcheggiato a pochi metri dal campo.
Fortunatamente, non si sono registrati feriti e non si sono verificati contatti fisici tra gli aggressori e i giocatori o lo staff tecnico della squadra. Tuttavia, il mezzo è stato danneggiato e la scena ha destato forte preoccupazione tra i presenti.
Ipotesi e collegamenti
Secondo le prime ricostruzioni, gli autori dell’aggressione non sembrerebbero appartenere alla tifoseria locale, composta da pochi spettatori presenti sugli spalti. Gli investigatori ipotizzano che il raid possa essere collegato a tensioni extracalcistiche. L’attenzione si concentra su un possibile legame con la gara contemporaneamente in corso presso lo stadio Giannandrea, a pochi metri di distanza, dove l’Agora ospitava il Cisterna, diretta concorrente del Veroli per la vittoria del campionato.
Va ricordato che la tifoseria del Cisterna, gemellata con quella del Latina, ha avuto recentemente contrasti con i sostenitori ciociari, generando un clima di tensione che potrebbe aver trovato sfogo in questo gesto intimidatorio.
Sul posto sono intervenute due volanti della Polizia di Latina, che hanno immediatamente avviato le indagini per identificare i responsabili. Gli agenti hanno successivamente scortato la squadra ospite fino al pullman danneggiato, garantendo la sicurezza del rientro.
Un problema ricorrente
Questo episodio si aggiunge alla lunga lista di atti di violenza che continuano a minare lo spirito sportivo del calcio dilettantistico. La cronaca di oggi riaccende i riflettori su una questione sempre più urgente: la necessità di misure preventive e di un maggiore controllo per garantire la sicurezza nei campi di provincia, spesso teatro di episodi simili.
Resta ora da chiarire chi siano i responsabili dell’agguato e quali siano le reali motivazioni dietro un gesto che nulla ha a che fare con lo sport. Intanto, il calcio dilettantistico locale si interroga su come uscire da questa spirale di violenza che rischia di allontanare sempre più la comunità dai valori autentici del gioco.