Castelforte / Un murale per i Ragazzi di via San Nicola: la comunità di Suio ricorda le vittime innocenti della guerra

CASTELFORTE – Nel pomeriggio di ieri, la comunità di Suio si è riunita per commemorare i Ragazzi di via San Nicola, quattro bambini – Americo D’Alessandro, Damiano Maccio, Alarico Di Bello e Antonio Di Bello – vittime innocenti della Seconda Guerra Mondiale. Tra il 17 e il 19 marzo 1944, i piccoli persero tragicamente la vita a causa dell’esplosione di alcuni ordigni bellici nel Borgo di Suio.

In Piazza San Nicola è stato inaugurato un nuovo murale, un’opera commemorativa che arricchisce la “Strada dell’Arte di Suio”. L’opera, realizzata dall’artista Tommaso Panzavolta su commissione dell’Associazione PS Terra di Suio, rappresenta un simbolo di memoria e speranza. La sua realizzazione è stata resa possibile grazie al contributo della Regione Lazio e fa parte del programma culturale “La Via delle Terme – Castelforte”.

La cerimonia si è aperta con il saluto del sindaco Angelo Felice Pompeo e ha visto la partecipazione di numerose associazioni locali e cittadini. Momenti di grande emozione hanno accompagnato lo scoprimento del murale, un gesto simbolico che ha coinvolto l’intera comunità.

A seguire, una messa in suffragio è stata celebrata per ricordare i quattro bambini e Antonio D’Onofrio, unico sopravvissuto all’esplosione, ma scomparso in giovane età. Durante l’evento, Giuseppe Caucci, presidente dell’Associazione Linea Gustav Fronte Garigliano, ha offerto una ricostruzione storica dei fatti, sottolineando l’importanza di tramandare la memoria di queste vicende alle nuove generazioni.

La giornata si è conclusa con due toccanti momenti artistici: un monologo interpretato da Filippa Di Cicco, intitolato I ragazzi di via San Nicola, e un canto struggente eseguito da Filomena Gagliardi in omaggio alle famiglie delle vittime.

L’inaugurazione del murale rappresenta un passo importante nel processo di valorizzazione della “Strada dell’Arte di Suio”, un progetto che mira non solo a promuovere il territorio, ma anche a rafforzare il legame tra passato e presente. Un monito affinché tragedie simili non vengano mai dimenticate.